Spiritualità – La riflessione sul Vangelo di domenica 18 giugno 2023 del Vescovo Emerito di Carpi Francesco Cavina:
Ascolta “Cristo può liberare l’uomo dalla solitudine e dalla disperazione” su Spreaker.
Gesù nel suo andare per villaggi e paesi si rende conto che la situazione della gente assomiglia a quella di “ pecore senza pastore”. Parole che descrivono un popolo disperso e senza una guida. Il Figlio di Dio è venuto tra noi per portare unità, liberare l’uomo dalla solitudine e dalla disperazione. Lui è la manifestazione della compassione di Dio, che si rivela in tutta la sua pienezza nella sua morte per la nostra salvezza.
Cristo e gli apostoli
La compassione di Gesù per l’umanità è affidata alla collaborazione di dodici persone. È Lui stesso a chiamarle. La missione non nasce da una loro iniziativa. Gli apostoli – da Pietro a Giuda “che poi lo tradì” – sono chiamati a condividere lo stesso potere di Cristo che consiste nel “potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattia e di infermità”. Gli apostoli, e più in generale la Chiesa, non annunciano nulla di proprio. Sono al servizio di Cristo e in quanto tale devono manifestare la loro dipendenza e obbedienza al Signore Gesù. È stato scritto: “Una gerarchia possessiva o delusa, dei sacerdoti che non vivono la dipendenza da Cristo, o che fanno altro, rispetto a quello per cui lui stesso li ha inviati, non si può certo dire che siano in missione”.
La vocazione per la vita sacerdotale
Gesù, poi, domanda la preghiera perchè “il padrone della messe mandi operai nella sua messe”. Le vocazioni alla vita sacerdotale sono un dono di Dio e la comunità cristiana le ottiene con la preghiera. Una Chiesa che non si preoccupi di avere sacerdoti non sente e non agisce secondo il Cuore di Cristo.
Infine, Gesù ci dice qual è lo spirito e lo stile che devono animare il lavoro missionario. Innanzitutto un’amicizia personale e totale con Lui. Se manca questa relazione la missione o non è compiuta o è tradita. Poi la gratuità. Al riguardo, così commenta san Giovanni Crisostomo:
“Gesù ammonisce gli apostoli dicendo: Avete ricevuto gratuitamente, date gratuitamente… Avete ricevuto gratuitamente. Voi non date nulla del vostro a quelli che vi ricevono: infatti non lo avete ricevuto come ricompensa o a motivo delle vostre fatiche: tutto è una mia grazia. Allo stesso modo quindi date anche voi a loro. Non è del resto possibile trovare per quei doni un prezzo adeguato”.
Parole che ci dicono che la fede, la grazia, l’amicizia di Gesù non possono essere né comprate né vendute. Possono essere solo ricevute e donate.
Concludo ricordando che la compassione di Gesù è in atto nell’Eucarestia dove il Signore torna tra noi con il suo Corpo ed il suo Sangue per farsi compagno di vita e nostro cibo nel cammino della vita, fino al conseguimento della meta finale, il Paradiso.