Condanna a quattro anni e dieci mesi per una madre che “offriva” la figlia quindicenne sui social. Il caso scoperto grazie alla Caramella Buona e al programma Le Iene
Piemonte, Torino – Incitava uomini a collegarsi ai social tramite i quali offriva le nudità e le prestazioni erotiche della figlia quindicenne, complice pure il fidanzatino coetaneo della ragazzina.Per questo squallido reato è stata condannata ieri a quattro anni e dieci mesi di carcere, nel tribunale di Torino, una madre che gestiva l’incredibile traffico in cambio di bonifici sulla Postepay.
Il caso, che risale a marzo del 2020, è stato scoperto dall’associazione nazionale antipedofilia La Caramella Buona che lo ha segnalato prontamente alle autorità competenti.
Anche il programma Le Iene di Italia 1, con Veronica Ruggeri, aveva realizzato un servizio intervistando sia la madre che la ragazzina, sollevando inquietanti interrogativi sul contesto familiare.
I collegamenti ai vari social avvenivano quotidianamente, con numerosi “clienti” in tutta Italia e in particolare in Piemonte ed in Emilia Romagna.
La madre offriva la ragazzina quando era nella propria abitazione ma anche fuori, in spostamenti in auto in varie città.
“Non esistono giustificazioni per questa madre – dichiara Roberto Mirabile, presidente della Caramella Buona parte civile al processo con l’avvocato Antonio Radaelli – Se proprio voleva vendere qualcosa a uomini pervertiti, da condannare, almeno avesse venduto se stessa senza coinvolgere la figlia minorenne, le cui immagini ora circolano nel mondo senza regole del web, con danni impensabili”.