“In viaggio nella moda con Paola Pattacini”: intermeeting Lions Scandiano e Lions Carpi Alberto Pio

Scritto da il 13 Febbraio 2024

Paola Pattacini ha raccontato il proprio percorso nel mondo della moda al fianco di giganti come Gianfranco Ferrè nell’intermeeting organizzato dai club Lions Scandiano e Lions Carpi Alberto Pio 

 

 

Domenico Scalabrini, Paola Pattacini e Cristina Ascari

 

Emilia-Romagna, Rubiera – Venerdì al Sider Park di Rubiera si è tenuto l’intermeeting dal titolo “In viaggio nella moda con Paola Pattacini”  realizzato da Lions Club Scandiano e Lions Club Carpi Alberto Pio.

Ospite della serata la direttrice creativa dello IED di Roma Paola Pattacini, per oltre vent’anni al fianco di Gianfranco Ferré col quale ha lavorato nello  sviluppo di collezioni che hanno fatto la storia della moda a livello internazionale.

I club, rappresentati dai presidenti Domenico Scalabrini (Scandiano) e Cristina Ascari (Carpi), si sono riuniti in questa riuscitissima serata che aveva come obiettivo parlare di moda delineando gli scenari futuri per il settore, attraverso la testimonianza di una professionista che in questo settore ha lavorato ai vertici.

 

Lavorare con i grandi: Ferré riconosceva il lavoro delle persone”

Durante l’incontro sono state proiettate alcune fotografie inedite assieme a Gianfranco Ferrè: “Momenti molto intimi – spiega Pattacini – è stata la figura che più mi ha formato. Preparare le sfilate, oppure, passare tutta la notta in atelier a cucire anche se il mio lavoro era legato ai tessuti perché, quando finivamo la nostra parte, non ci fermavamo ma, anzi, aiutavamo gli altri: tutte esperienze davvero importanti. Lavoravamo diciotto ore al giorno e c’era sempre qualcosa da fare”. 

Poi la foto dell’ultima sfilata di Christian Dior, quando lo stilista decise di tornare a casa: “Ferrè mi stringeva in un abbraccio dicendomi ‘se piangi t’ammazzo’, ma io piangevo lo stesso“.

Momenti di vita indelebili e nel racconto, infatti, traspare tutta la riconoscenza di Pattacini per il suo maestro e per le persone al fianco delle quali ha lavorato in precedenza: “Stavo benissimo nel gruppo Max Mara, scegliere di trasferirmi a Milano a 23 anni fu difficile, ma l’ambiente era talmente creativo che ho vinto la paura e sono partita per questa nuova avventura“.

Ma com’era lavorare per questo gigante della moda?

Ferré sembrava durissimo ma, in realtà, non le era, si trattava semplicemente di una grande timidezza. Sapeva ascoltare e aveva una dote unica: riconosceva il lavoro delle persone. Con lui si diceva solo ‘noi’, si parlava sempre al plurale. Una cosa che ancora oggi cerco di trasmettere ai miei ragazzi.

Il signor Ferré, alla fine della collezione, riconosceva i meriti di ciascuno e questo portava tutti a lavorare superando ogni difficoltà e oggi posso dire che, anche quando si arrabbiava, aveva ragione.

Nel nostro lavoro il segreto è non dire bugie perché i passaggi sono tanti e occorre essere sinceri affinché il processo sia fluido e abbia successo. Chi lavora sbaglia, chi non fa nulla non sbaglia mai: l’errore in un team deve essere riconosciuto subito per essere gestito e risolto.

A tal proposito ricordo un episodio, la realizzazione di un abito da sera per Dior – meraviglioso – un tubino nero con una manica completamente lavorata bianca, tutta ricamata. Lavorammo su quella manica per giorni e giorni.

Arrivò il momento della sfilata e l’abito ci venne consegnato con una sola manica, potete immaginare la nostra reazione. Andammo subito a dirlo al signor  Ferré, sapevamo quanto si sarebbe potuto infuriare, ma lui dopo aver valutato la situazione disse ‘chissenefrega, è bello ugualmente e andrà in passerella’. Fu l’abito più venduto della collezione“.

 

L’importanza della cultura

Spesso, erroneamente, la moda viene associata a qualcosa di frivolo, anche su questo Paola Pattacini è molto chiara:

Prima di essere direttrice sono una docente, insegno in tutte le annualità perché voglio conoscere tutti i miei studenti. La prima cosa che dico ai ragazzi è che ciò che farà la differenza nel loro percorso sarà la cultura. Possiamo insegnare tutto tranne la curiosità che è una caratteristica fondamentale.

Per questo passiamo tante ore a studiare storia della moda e storia dell’arte. I progetti devono essere mossi dalla cultura, non disdegno ciò che è innovazione ma occorre avere basi solide.

Pensiamo all’intelligenza artificiale, chi non avrà studiato a fondo non potrà far altro che replicare modelli banali attraverso questa tecnologia. Qualsiasi progetto deve essere prima correlato da un’enorme ricerca.

Anche qui il signor Ferré  fu importante nel mio percorso, con lui una mostra su Tiziano poteva ispirare un’intera collezione, c’era molta attenzione sotto questo aspetto”. 

 

Moda italiana nel mondo e figure professionali 

Un focus importante nella fase conclusiva della serata è stato sul futuro del settore, per Paola Pattacini “mancano le figure fondamentali, non tutti hanno il talento per fare il direttore creativo – spiega –  È cambiata la figura del designer e le figure che porteranno al successo questi personaggi saranno davvero fondamentali.

L’importanza dei modellisti, sempre più difficili da trovare. Oppure il ruolo dell’industrializzatore che segue la collezione in tutti i suoi passaggi, dalla  lavorazione sino all’approdo nei negozi. E, ancora, gli esperti di tessuti, gli illustratori e così via. Chi si specializza in queste materie trova lavoro subito e, spesso, con compensi interessanti.

Bisogna innamorarsi del proprio ruolo – conclude – specializzarsi, imparare a lavorare in team. I nostri ragazzi sono ricercati in tutto il mondo e la moda italiana, in questo senso, è ancora fortissima“.

Un conclusivo tocco di ottimismo per un settore che in Italia nel 2023 ha superato i 102 miliardi di euro di fatturato. Ma anche (soprattutto) una testimonianza appassionata – quella di Paola Pattacini –  utile per comprendere meglio un modo al cui interno convivono industria e artigianato, tradizione e innovazione, creatività e tecnica. Insomma, tutto fuorché qualcosa di frivolo.

 

 

 

 

Paola Pattacini

 

 

La dedica di Paola Pattacini scritta al termine della serata. La particolare grafia di Pattacini era apprezzata dallo stilista Gianfranco Ferré.

 

 

Un’immagine dell’intermeeting dal titolo “In viaggio nella moda con Paola Pattacini” realizzato da Lions Club Scandiano e Lions Club Carpi Alberto Pio, in piedi i presidenti Domenico Scalabrini e Cristina Ascari

 

 


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