Lo fa nell’unico modo possibile : lasciando sul parquet della Virtus Segafredo Arena (8.187 paganti) tonnellate di sudore, sbucciandosi gomiti e ginocchia, credendoci fino all’ultimo secondo di una gara sempre in salita in cui ha inseguito i blaugrana per 3/4 dei 40′.
L’impressionante macchina da guerra Catalana nei primi due quarti ha fatto diventare la Virtus piccola piccola, il 35% da 2 e le 11 palle perse erano l’impietosa fotografia di un match impossibile e ingiocabile per le Vnere.
Alla squadra di Banchi non riusciva niente, in area non si entrava per i chili e i centimetri degli ospiti, Toko Shengelia 2 soli punti in 13′ era l’immagine di una squadra sempre sul punto di deragliare.
Willy Hernangomez a dominare l’area e migliore dei suoi lasciava poche speranze anche al più inguaribile ottimista dei tifosi delle Vnere.
Nel secondo tempo Virtus trasformata
Non so cosa ci fosse nel tè dell’intervallo lungo servito ai bianconeri, fatto sta che, dal tunnel degli spogliatoi, è uscita un’altra squadra.
Dopo aver perso i primi due quarti entrambi di 6 punti, la Virtus ha invertito la tendenza e vinto il terzo 23 a 16, non ancora sufficiente per rimontare completamente il -12 dell’intervallo ma qualcosa che dava l’idea che l’impresa fosse possibile ancorchè difficilissima.
Chiudendo a doppia mandata la difesa sugli esterni la squadra di Banchi ha limitato il gioco interno dei blaugrana a cui pagava un prezzo elevatissimo di kili e centimetri, perchè come sappiamo qualcuno la palla ai lunghi gliela deve pur dare.
L’ultimo quarto è stato impressionante per la grinta e la lucida follia con cui i bianconeri l’hanno affrontato senza mai arretrare di fronte alla corazzata di Grimau.
Un canestro da sotto di Lundberg e una tripla di Shengelia hanno dato alla Virtus il primo pareggio del match a quota 61 già al minuto 1, poi l’unico canestro del debuttante in Eurolega Mascolo ha dato il primo vantaggio e da lì le Vnere hanno mantenuto un esiguo vantaggio fino a 50″ dall’ultima sirena quando Satoransky ha messo una tripla del 74-75 ospite.
Jordan Mickey aveva appena spadellato dalla lunetta entrambi i liberi e pareva che, nel serbatoio bianconero, la benzina fosse ahimè finita.
Invece in un ultimo drammatico giro di lancette la Virtus ha racimolato un briciolo di energia e, trascinata da un immenso Lundberg, ha concluso vincendo la sua ottava gara su 12 in Eurolega.
Ancora una prova di squadra della Virtus
Priva di Pajola e Polonara, Smith e Abass in condizioni non ottimali ( hanno giocato 5′ in due), Banchi ne ha ruotati soltanto 9 ma quelli hanno moltiplicato le forze e hanno tutti, nessuno escluso, portato i mattoni per costruire il muro della vittoria.
Iffe Lundberg è stato ancora una volta l’eroe della serata, il Danese 21 punti in 19′ (57% dall’arco) ha messo a segno 13 punti nell’ultimo quarto ed è stato il torero che ha matato il toro blaugrana.
Attorno a lui un immenso Hackett, il Shengelia del secondo tempo, un Cordinier dall’energia devastante sui due lati del campo.
Positivi tutti gli altri e una menzione speciale per Bruno Mascolo che ha dimostrato come, col lavoro e la grinta, nessun traguardo sia precluso.
Il Barca una corazzata dell’Eurolega
La squadra di Grimau ha mostrato ciò che si sapeva : un roster lunghissimo fatto di campioni (su tutti Hernangomez), dalla fisicità impressionante.
Nel secondo tempo è stato sorpreso dalla veemente rimonta Virtussina e ha segnato appena 30 punti contro i 45 dei primi 20′.
Il coach Catalano nel primo tempo aveva avuto buone risposte da tutti quelli che aveva messo in campo ma nel secondo tempo non ha saputo reagire alla reazione bianconera e cavalcare i più positivi tra i suoi come Vesely e Satoransky.
Ipotizzare che i blaugrana siano tra i favoriti per le Final Four di Berlino e la vittoria finale è abbastanza facile, in fondo a Bologna era anche possibile perdere come infatti è avvenuto, ma le possibilità restano intatte.
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