“Il candidato senza errori. La guida definitiva per vincere le elezioni”: intervista a Fabrizio Masia

Scritto da il 11 Settembre 2022

Nel suo libro il noto sondaggista Fabrizio Masia traccia il percorso da seguire per avere successo in una competizione elettorale

 

elezioni politica masia

Fabrizio Masia

 

Fabrizio Masia, docente di marketing e comunicazione all’Università Cattolica di Milano, noto al pubblico televisivo, in particolare quello di Rai e La7, dove da anni interviene in qualità di esperto di sondaggi, ha recentemente pubblicato il libro “Il candidato senza errori: La guida definitiva per vincere le elezioni” (Bookness, 2022).

Una lettura godevole e utile sia per i candidati, che potranno comprendere alcuni meccanismi determinanti per il successo di una campagna elettorale, che agli elettori i quali, leggendo, potranno guardare alla comunicazione politica con maggiore consapevolezza.

Ascolta “”Il candidato senza errori. La guida definitiva per vincere le elezioni” di Fabrizio Masia” su Spreaker.

 

L’intervista a Fabrizio Masia

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Come nasce il suo impegno nel mondo della comunicazione politica?

 Il mio impegno nel mondo della comunicazione politica nasce naturalmente, con un’evoluzione del mio lavoro iniziale, quello del sondaggista. Di fronte all’esigenza di gestire delle campagne elettorali ho dovuto in qualche modo confrontarmi con l’esigenza di utilizzare i sondaggi per la costruzione di una strategia elettorale in modo da poterla poi  declinare in tutti i rivoli della comunicazione. 

La comunicazione oggi può avvenire non solo sul territorio, ma anche nella declinazione social, in tutte le loro varie articolazioni, nel rapporto con i media, poi con la televisione. È un fil rouge che lega l’aspetto sondaggistico all’aspetto strategico e, a valle, su come tutto questo debba poi affrontare il tema della comunicazione.  

 

Partendo dal titolo, quali sono gli errori principali che i candidati dovrebbero evitare?

Il più grande errore che un candidato dovrebbe evitare è affrontare una campagna elettorale senza una strategia. 

La cosa essenziale è avere una propria strategia, che significa avere un proprio posizionamento politico, un posizionamento d’immagine e comprendere quali possano essere i temi più cari al proprio elettorato e a quello potenziale, quali possano essere i territori più rilevanti da affrontare. E quali possano essere i target elettorali cui fare riferimento. 

Agire senza una strategia significa andare alla rinfusa, con il rischio di non acquisire nuovo consenso e di perdere il proprio elettorato. 

 

Dal libro emerge l’importanza di gestire la campagna elettorale in modo professionale, che consiglio darebbe a un candidato, ad esempio un consigliere comunale, impossibilitato a farsi supportare da un professionista della comunicazione politica?

A un candidato privo di risorse potrei dare due consigli: il primo comprare il mio libro e seguire i consigli che vi sono dentro.  Il secondo è quello di fornirsi di un team di volontari che abbiano un minimo di coordinamento in tutte le cose necessarie per una campagna elettorale. 

 

Nel libro parla dell’importanza della credibilità, come si concilia questo aspetto con l’abitudine dei politici di cambiare idea su alleanze o posizioni politiche anche a distanza di pochi anni o mesi?

La credibilità è l’aspetto fondamentale cioè la coerenza, il fatto di aver avuto delle esperienze amministrative territoriali attraverso le quali si sono date delle risposte. Una persona che è stata in grado in passato di fare delle cose ha certamente una credibilità che lo aiuta. Può quindi fare delle promesse che, in qualche modo, si pensa verranno mantenute.  

Non basta però solo un discorso di contenuti. C’è la necessità che la persona nella sua modalità espositiva, nella sua postura, nella sua capacità relazionale accompagni questi contenuti a formare tutto quello che costituisce quella credibilità, che è una questione reputazionale del candidato, ma anche di un substrato di contenuti che costituiscono il bagaglio del candidato medesimo. 

 

Se potesse, come per magia, partecipare a una campagna elettorale del passato in Italia o all’estero quali elezioni sceglierebbe?

Certamente sono molto affascinato dal partecipare ad una campagna elettorale statunitense, sia per i differenti strati culturali che caratterizzano quel paese per il numero imponente di stati, con tutte le differenziazioni che ci sono, anche a livello etnico e di legislazione. 

E anche per la modalità con cui si va poi a formare la vittoria del Presidente americano, che lavora sulla vittoria nei singoli stati. Sarebbe certamente un’avventura molto affascinante. 

 


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