Imprese, la storia di “Boh! Edizioni”: scoprire Bologna attraverso i giochi di società

Scritto da il 28 Agosto 2022

Conoscere gli usi, costumi e luoghi della splendida Bologna giocando a giochi da tavolo: la storia di “Boh! Edizioni”

 

 

Emilia-Romagna, Bologna – Nel nostro spazio dedicato alle nuove imprese ci piace farvi conoscere idee e progetti che prendono vita, aziende nate dalla creatività, da intuizioni innovative o curiose; proprio per questa ragione abbiamo voluto intervistare gli imprenditori Alessandro Roversi e Jacopo Zucchelli, i titolari di “Boh! Edizioni“, impresa che produce giochi da tavolo nata dall’idea di divertire scoprendo gli usi, i costumi e i luoghi della splendida città di Bologna.

L’intervista a Jacopo Zucchelli ed Alessandro Roversi

 

Alessandro Roversi e Jacopo Zucchelli titolari di “Boh! Edizioni”

 

Come nasce “Boh! Edizioni”?

Bohedizioni! nasce quasi per gioco in una delle tante serate fra amici nella più antica osteria del centro di Bologna, una di quelle che hanno reso famosa la città anche per la convivialità e la voglia di stare assieme.

Un gioco che permettesse di ricordarsi dei modi di fare, situazioni e momenti particolari della città. Siamo sicuri che molte persone si sono ritrovati nelle varie gag del gioco, dalla bici rubata in piazza Verdi al ritrovarsi bloccati in tangenziale.

Da li si è cominciato con qualche battuta, qualche studio di fattibilità, i primi prototipi che hanno riscosso subito molto successo e ci hanno dato il coraggio di cercare degli sponsor e iniziare a fare sul serio.

Si trattava di un’avventura senza scopi particolari. Semplicemente creare un gioco bello e divertente. Eravamo entusiasti di produrre un gioco cosi unico per la città. Non ci aspettavamo un granché invece in 10 giorni furono vendute 1000 copie del nostro primo gioco da tavola Bolognando. Da lì il gioco è stato riproposto per via dell’enorme richiesta che ricevevamo. Piano piano negli anni si sono aggiunti altri giochi, e la gamma è cresciuta, le collaborazioni e i prodotti fino ad arrivare alla necessità di creare una vera e propria casa editrice.

Boh! Edizioni nasce così, dai casi della vita, dalla passione per una città che accoglie e dalla quale proveniamo.

In un’epoca di virtualità cosa determina il successo dei giochi da tavolo?

Siamo in un’epoca virtuale, dove le nuove generazioni crescono davanti a smartphone e video giochi. Ma rimaniamo sempre animali sociali. Tutte le generazioni si divertono sempre quando si ritrovano dal vivo e condividono del tempo di qualità insieme.

Il vero successo è quello di permettere a chi acquista un gioco di società di ritrovarsi davanti ad un tavolo tutto insieme bevendo un bicchiere di vino, un gelato, mangiando un panino, ridere insieme e divertirsi in gruppo. è anche un ottimo sistema di divertimento intergenerazionale.

I nonni con i nipoti che insegnano i giochi di carte, i genitori che sono cresciuti con altri giochi di società si ritrovano a passare del tempo con i propri figli, e le nuove generazioni che riscoprono vecchi giochi ma anche il piacere di passare del tempo insieme.

Semplificando al massimo si può arrivare a dire che per i più giovani rappresentano un momento di gioco e socialità diverso da ciò a cui sono abituati nella quotidianità, mentre chi ha qualche capello bianco può ritrovare momenti di spensieratezza e divertimento spesso dimenticati.

I vostri prodotti hanno un forte legame col territorio, come nasce l’idea di legarli alla città di Bologna?

L’idea di legarli alla città di Bologna nasce in maniera naturale dal voler creare un legame con il territorio. Si tratta di un territorio che conosciamo, che viviamo, dove abbiamo dei rapporti sociali, relazioni, passiamo dei momenti belli e brutti. Ma il legame con un territorio è uno dei legami più importanti che si hanno fin da quando si nasce.

Siamo legati alla nostra città natale, ma anche ad altri posti che ci accolgono, basta pensare solo a chi si trasferisce per lavoro studi, ecc. indipendentemente dal tempo passato si crea un legame, una sorta di memorabilia che nella vita ci ricorderà sempre di essere passati da una determinata città o territorio.

Perciò legare i nostri giochi al territorio ci sembra il modo migliore di rendergli omaggio e permettere ad altre persone di ricordare quel momento della loro vita.

Dal punto di vista dei consumi la pandemia ha avuto un impatto sulla vendita dei vostri prodotti o sulle abitudini dei consumatori?

Certamente in una prima fase c’è stato un aumento delle vendite perché la gente cercava anche modi alternativi per trascorrere il tempo in casa. In generale però si è riscoperto il piacere di passare del tempo di qualità con le persone più care e i giochi da tavolo in questo aiutano.

La pandemia ha creato un forte aumento nella richiesta di giochi di società. Si passava tanto tempo insieme in famiglia (qualcosa che non succedeva da molto tempo). Ciò portava anche alla ricerca di nuove attività ludiche da parte delle persone per cercare soluzioni alternative alle loro giornate.

Per via della pandemia le vendite sono aumentate in maniera importante senza però creare un deficit post-pandemico ( se si può chiamare così). infatti la richiesta è rimasta ed anche la voglia di passare del tempo in compagnia.

Come nasce un vostro prodotto? Quali sono le sfide principali dal punto di vista creativo e pratico?

I nostri prodotti nascono da chiacchierate tra amici. Infatti abbiamo già una lunga lista di prodotti che abbiamo sviluppato sino ad ora: giochi di società, vari libri e puzzle di Bologna; e ce ne sono tanti altri che ci piacerebbe sviluppare. L’ispirazione può arrivare da un evento cittadino, l’uscita di un film o un libro, un gioco di parole… Tutto in realtà!

La sfida principale è creare prodotti che siano divertenti per un pubblico estremamente ampio come fasce d’età e distribuito tra centro città e provincia. Diciamo che c’è anche un po’ la nostra “follia” nel decidere di lanciare un nuovo prodotto.

Gli step per creare un nuovo prodotto sono tanti. Bisogna capire prima il tipo di gioco che si vuole creare, poi dopo inizia la ricerca sul nome del prodotto. Questo è fondamentale dal momento che un nome sbagliato può rovinare tutto il progetto.

Infatti qua a volte subentrano figure esterne, che ci aiutano a capire se il nome scelto ha senso oppure se va modificato. Trovato il nome si passa alla parte di sviluppo grafico, dove il nome sarà la linea guida dell’illustratore oppure del grafico per la creazione visiva del prodotto.

Dopo l’ideazione e parallelamente alla parte creativa, bisogna anche testarlo per capire quali sono le problematiche di gioco, se tutte le modalità di gioco sono coerenti e se le istruzioni scritte sono capibili dal pubblico.

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