Femminicidio Alice Neri, smentita la notizia della gravidanza. A novembre la Corte di Assise sul luogo del delitto
Scritto da Nicola Pozzati il 12 Luglio 2024
I legali della madre e del fratello di Alice: “Confermata la presenza di una sigaretta col DNA di Gaaloul sul luogo del delitto”
Mercoledì 10 luglio si è tenuta una nuova udienza del processo per il femminicidio di Alice Neri, la giovane donna uccisa nella notte tra il 17 e il 18 novembre 2022, il cui corpo venne trovato carbonizzato a Fossa di Concordia, nella Bassa modenese.
Nel corso dell’udienza sono state smentite alcune indiscrezioni riportate dai media nei mesi scorsi: la difesa della madre e del fratello della vittima, rappresentati rispettivamente dagli avvocati Cosimo Zaccaria e Marco Pellegrini, ha infatti dimostrato – nel corso della deposizione di un’amica di Alice – che la vittima aveva avuto le mestruazioni circa una settimana prima di essere uccisa, smentendo di fatto coloro che avevano ipotizzato che Alice postesse essere incinta al momento del delitto, ravvisando in questa condizione un possibile movente alternativo. Inoltre, nel corso della deposizione, l’amica ha testimoniato di non aver mai visto Alice eccedere nell’utilizzo di alcolici, né tantomeno assumere sostanze stupefacenti (a ulteriore conferma di quanto emerso dall’analisi dei capelli che avevano già escluso l’utilizzo di sostanze stupefacenti da parte della vittima).
“Siamo soddisfatti – commenta l’avvocato Zaccaria – poiché nel corso dell’udienza è stata confermata la presenza di una sigaretta con il DNA di Mohamed Bedoui Gaaloul, rinvenuta proprio vicino alla vettura bruciata, una prova della sua presenza sul luogo del delitto“.
Tra le varie deposizioni anche quella del luogotenente del Nucleo investigativo dell’Arma dei Carabinieri presente nel sopralluogo la sera del ritrovamento del corpo di Alice Neri, rinvenuto carbonizzato all’interno dell’auto data alle fiamme, presumibilmente, dall’assassino. Si era parlato molto infatti della presenza di DNA maschile sul reggiseno di Alice Neri, tracce appartenenti – si scoprirà successivamente – allo stesso militare: “Nel momento della repertazione abbiamo utilizzato gli appositi guanti ma, in questo caso, la contaminazione potrebbe essere avvenuta attraverso la scrivania sulla quale stavamo operando – ha spiegato il luogotenente, aggiungendo comunque che – un campione biologico dei carabinieri è già presente al RIS di Parma (Reparto Investigazioni Scientifiche, ndr) in modo da escludere inquinamenti involontari“.
Dal canto proprio l’avvocato Roberto Ghini, che difende l’imputato Gaaloul, si è concentrato, durante il controesame, su alcuni errori che sarebbero stati commessi in fase di sopralluogo. Come dichiarato alla Gazzetta di Modena, in un articolo a firma di Stefania Piscitello, Ghini si è detto “molto soddisfatto dell’esito dell’udienza, soprattutto per quanto emerso dagli ufficiali di polizia giudiziaria. Il mio controesame serrato li ha portati ad ammettere che in sede di sopralluogo sono state adottate modalità non rispettose, non conformi ai protocolli“.
La prossima udienza è stata fissata per mercoledì 2 ottobre 2024. Inoltre, nel mese di novembre tutte le parti coinvolte nel processo (pm, parti civili, difesa, giudici e giurati) si recheranno sul luogo del delitto in una fascia oraria serale, una decisione presa nel tentativo di riprodurre condizioni ambientali quanto più possibile simili a quelle che si verificarono nei giorni in cui Alice Neri venne uccisa.