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Vangelo della domenica, la riflessione del Vescovo Francesco Cavina: “La grande vittoria di Dio è trasformare la zizzania in grano”

Scritto da il 19 Luglio 2020

Riportiamo di seguito la riflessione sul Vangelo di domenica 19 luglio 2020 di monsignor Francesco Cavina*:

““Il Regno dei cieli si può paragonare…”. Così inizia il brano di Vangelo di oggi. L’espressione “Regno dei cieli, Regno di Dio” è un tema centrale dei vangeli. Cosa significa? Esso non è una cosa e neppure un luogo, ma si identifica con la persona di Cristo. Pertanto, Gesù identificando se stesso con il “Regno” intende rivelare che in Lui Dio è presente in mezzo agli uomini, che Egli è la presenza di Dio e che il luogo dove cresce e opera il Regno, che è Cristo, è il cuore dell’uomo.

Nel cuore dell’uomo, tuttavia, abita non solo Cristo, ma anche il Maligno il quale è capace di suscitare “strutture di peccato” che cercano di opporsi a Dio, di negare la natura dell’uomo, di distruggere i principi della legge morale e di rimodellare i fondamenti stessi della società.

L’azione del “nemico” si svolge durante la notte quando non può essere visto, per cui tante persone ritengono che non esiste. Infatti,“…mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò”. Una delle carte vincenti del demonio è quella di convincere che non c’è e così l’uomo abbassa le sue difese perché ritiene di non avere alcun nemico da cui difendersi. E’ la strategia del diavolo. Entra ed esce dal campo di grano – la vita delle persone, le istituzioni, le iniziative – senza che nessuno ne abbia consapevolezza perché creduto assente.

La parabola fa, poi, notare che trascorre del tempo fra la semina della zizzania e l’apparizione del suo germoglio. Troviamo, qui, svelata un’ altra tattica del Diavolo.

Egli non semina un male completo, maturo, ma deposita i germi di quello che sarà, dopo una lunga e volontaria incubazione, il frutto del male. In altre parole i germi di male depositati da Satana hanno bisogno di trovare un terreno fertile per potersi sviluppare. Le inclinazioni cattive, le immaturità nella fede, la preghiera trascurata, la mancata partecipazione ai sacramenti costituiscono il terreno fertile dove i germi di male si sviluppano e producono i loro frutti avvelenati.

Nella parabola entrano in gioco altri personaggi: “Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone non hai seminato del buon grano nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania?”. Cioè: “Signore, non hai fatto buone tutte le cose? Da dove viene dunque il male?”. Si tratta di domande che contengono un non velato rimprovero. E qui possiamo leggere, tra le righe, un altro obiettivo di Satana: fare in modo di attribuire a Dio il male presente nel mondo. Per tanti la realtà del male costituisce la prova che Dio non c’è. Ma questa conclusione rappresenta la dimostrazione che Satana ha raggiunto il suo scopo: ha prodotto il male con l’alleanza dell’uomo e ha fatto in modo che la responsabilità cadesse su Dio.

Un altro gruppo di servi avanza una richiesta: “Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla?” (v. 28). Queste parole nascono da un ulteriore inganno di Satana che ci porta a desiderare una giustizia immediata, la quale nasconde l’incapacità di misurare il proprio passo sui tempi di Dio che desidera fare grazia a tutti. Il tempo appartiene al Signore non è nostro e la nostra libertà può sempre perderci o ravvederci. Nel corso della nostra esistenza noi possiamo diventare “figli del Regno” o figli del Maligno”.

Al riguardo possiamo citare tantissimi esempi il beato Charles de Foucauld era un giovane dedito al vizio, fino a dire di se stesso: “A 17 anni ero completamente egoista, proteso verso il male come se fossi in preda alla follia. E quando vivevo nel peggiore modo possibile, ero convinto che fosse tutto assolutamente normale”. Ma, per grazia di Dio, la zizzania ancora una volta è diventata grano. De Foucauld ha scalato la montagna della santità, arrivando ad esclamare: “per la diffusione del Vangelo sono pronto ad andare fino ai confini del mondo. Desidero soffrire il martirio per amare Gesù di amore totale”. La grande vittoria di Dio è trasformare la zizzania in grano.”

*Vescovo Emerito di Carpi 

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