Ascolta l’articolo: “Lean management in sanità: un esempio di benessere organizzativo (III parte)”
Orecchio sul Mondo (30) – La crescente consapevolezza e conoscenza dei cittadini in merito ai fatti della medicina e alla loro accresciuta libertà di scelta in termini di momenti e luoghi di erogazione delle prestazioni, di fatto influisce riguardo l’allocazione delle risorse.
La libertà di accesso al mercato in termini di offerta del servizio, inoltre, è limitata da procedure di autorizzazione e accreditamento che regolano l’ingresso nel sistema sulla base
dei bisogni stessi.
Anche le tecniche, da intendersi nel senso più esteso del termine come ciò che permette la trasformazione di input in output, influenzano in modo significativo l’efficacia e l’appropriatezza delle cure.
Un ultimo fattore in grado di influenzare le future scelte strategiche è costituito dalla struttura del settore sanitario. L’ospedale e lo scenario organizzativo che lo contraddistingue prestano, quindi, una complessità strutturale e funzionale: nel primo caso in termini di programmazione, coordinamento e controllo ma anche di infrastrutture, di tecnologie sempre più avanzate che richiedono conoscenze e competenze distintive; nel secondo caso per ciò che riguarda la stretta collaborazione che si richiede tra i diversi professionisti operanti in una stessa unità operativa piuttosto che tra unità operative diverse.
La complessità però è anche culturale, valoriale perché più sottoculture caratterizzano il substrato di un’organizzazione, ma non sempre queste ultime sono in sintonia con la “cultura-madre”.
È in questo contesto pieno di difficoltà e complessità che la visione trasversale della lean non più verticale con dipartimenti non comunicanti tra loro comporta sull’azienda ospedaliera una serie di effetti positivi che sicuramente possono migliorare le performance aziendali.
Il fatto di mantenere sempre l’utente al centro della pianificazione aziendale non può che essere un atteggiamento vincente che, associandosi alla riduzione degli sprechi – e quindi dei costi – sempre più diviene la scelta dei manager delle strutture sanitarie.
L’innovazione deve rappresentare il filo conduttore anche per la sanità pubblica, specie in un periodo dove le Regioni sono sempre più sottoposte a controlli da parte dello Stato centrale e gli spendings review, così come i piani di rientro, sono sempre più all’ordine del giorno.
In conclusione, possiamo dire che i principi del pensiero Lean, se applicati al settore sanitario, permettono alle strutture di essere efficienti ed efficaci erogando servizi di qualità.
Infatti, attraverso questo processo la direzione generale è in grado di avere maggiore consapevolezza delle attività che si svolgono, individuare le inefficienze e offrire, di conseguenza, un processo di valore ai pazienti. I principi incoraggiano la creazione di un flusso di valore nei processi di lavoro e lo sviluppo di una cultura volta al miglioramento continuo.
Orazio Cassiani
LM in economia e management internazionale delle aziende sanitarie, LM in SIO. Master e senior in gestione e management delle HR, MADIMAS. Esperto in modelli di gestione ed accreditamento, risk management. PSQM certificato RINA. Consigliere OPI Reggio Emilia e già vice CID ER. Albo esperti AGENAS ed OPI. Ufficiale (cdg) CRI.
“Strumenti di gestione delle Risorse Umane in un’azienda sanitaria” di Orazio Cassiani
“Dopo questi mesi ed anni caratterizzati da una pandemia, una guerra, una grande crisi economica, ho il piacere di annunciare l’uscita del mio prossimo libro intitolato “La gestione delle Risorse umane in un’azienda sanitaria“.
Espressione del lavoro in TEAM di studenti e stagisti, si offre quale strumento utile agli studenti per acquisire competenze ed esperienza ed ai professionisti sanitari per tracciare il perimetro entro cui sviluppare ed applicare modelli organizzativi innovativi.
Anche con questo ultimo elaborato tutti i proventi saranno destinati a La Caramella Buona Onlus“.
