Orecchio sul Mondo Socio Sanitario – “Le infezioni che puoi contrarre in ospedale”

Scritto da il 30 Marzo 2024

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Orecchio sul Mondo (60) – Le infezioni ospedaliere sono uno dei possibili effetti indesiderati del trattamento-assistenziale erogato al paziente. Sono potenzialmente evitabili (perché in molti casi prevedibili con l’adozione di procedure appropriate) e causa di danni e disabilità, oltre che di un aumento dei costi, sia per il paziente sia per
l’ospedale.

Le infezioni ospedaliere, proprio per queste loro caratteristiche, vengono considerate un indicatore di qualità dell’assistenza “specifico” per l’assistenza sanitaria.

L’uso di metodi di sorveglianza per controllare le infezioni nosocomiali, risale alla prima metà dell’ottocento. I progressi delle pratiche per il controllo delle infezioni ospedaliere includono il miglioramento della ventilazione nella sala operatoria, dei metodi di sterilizzazione, delle barriere, delle tecniche chirurgiche e della disponibilità della profilassi antimicrobica.

Nonostante queste misure, le SSI rimangono una importante causa di morbilità e mortalità tra i pazienti ospedalizzati. Per poter ridurre il numero di infezioni nosocomiali e migliorare la qualità dell’assistenza è molto importante riuscire ad identificare quali siano le infezioni potenzialmente prevenibili secondo alcuni autori, perché attribuibili a pratiche assistenziali non corrette, e quali invece quelle legate ad altri fattori non modificabili (ad esempio le condizioni del paziente).

Non è semplice fare questo tipo di distinzione: le infezioni ospedaliere sono infatti un fenomeno multifattoriale, provocato da numerose variabili. È importante avere presente il quadro della multifattorialità e delle concause per poter decidere quali sono i fattori importanti da tenere sotto osservazione, le variabili (di struttura, di processo e di esito) modificabili e quelle non modificabili utili per descrivere il problema o per identificarlo.

Fattori non modificabili, sono ad esempio, la situazione di immunocompromissione del paziente o il ricovero in aria critica. Sono invece correggibili le tecniche assistenziali, le politiche di prescrizione/somministrazione dei farmaci, l’attenzione del personale sanitario in generale.

Le infezioni della ferita chirurgica continuano a rappresentare una complicanza frequente dell’intervento chirurgico. Un’indagine del 2000 nella regione Emilia Romagna ha evidenziato, per diverse categorie di intervento, una frequenza di infezioni significativamente più elevata rispetto a quando riportato dal sistema di sorveglianza degli USA (NNIS,2000).

La maggior parte delle ferite chirurgiche suturate guarisce normalmente. In questi casi è facile individuare che non si è verificata alcuna infezione. Tuttavia, in molti pazienti la guarigione di una ferita è condizionata da numerosi fattori quali ematoma, sierosa (raccolta di liquido sterile al di sotto della ferita) e infezione.

La chiave per identificare un’infezione sta nel distinguere le complicanze della guarigione, come ematomi, delle ferite chirurgiche realmente infette.

 

Orazio Cassiani 

 

 

LM in economia e management internazionale delle aziende sanitarie, LM in SIO. Master e senior in gestione e management delle HR, MADIMAS. Esperto in modelli di gestione ed accreditamento, risk management. PSQM certificato RINA. Consigliere OPI Reggio Emilia e già vice CID ER. Albo esperti AGENAS ed OPI. Ufficiale (cdg) CRI.

 

“Strumenti di gestione delle Risorse Umane in un’azienda sanitaria” di Orazio Cassiani

 

 

Dopo questi mesi ed anni caratterizzati da una pandemia, una guerra, una grande crisi economica, ho il piacere di annunciare l’uscita del mio prossimo libro intitolato “La gestione delle Risorse umane in un’azienda sanitaria“.

Espressione del lavoro in TEAM di studenti e stagisti, si offre quale strumento utile agli studenti per acquisire competenze ed esperienza ed ai professionisti sanitari per tracciare il perimetro entro cui sviluppare ed applicare modelli organizzativi innovativi.

Anche con questo ultimo elaborato tutti i proventi saranno destinati a La Caramella Buona Onlus“.


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