“Closet organizer” e “personal shopper”: intervista alla stilista Luisa Zanichelli 

Scritto da il 6 Aprile 2023

Vestirsi oggi, tra scelte di acquisto e nuove professioni nella moda  

 

Emilia-Romagna, Carpi – Oggi parliamo di moda con Luisa Zanichelli: correggese di nascita, una laurea in lingue, padre pittore insegnante di storia dell’arte al liceo Fanti di Carpi,  è una nota stilista di moda la cui attività si è svolta prevalentemente a Carpi.

Nel corso degli anni Luisa Zanichelli ha firmato collezioni per diversi brand tra cui Angelo Marani ed Eleonora Amadei, è stata titolare di un proprio marchio PHOTO, con sede proprio a Carpi, negli anni ’80; oggi è una free lance che esplora nuove e  moderne professioni sempre nel campo della moda.

 

La moda a Carpi, intervista alla stilista Luisa Zanichelli

 

Luisa Zanichelli

 

Non ho niente da mettermi!“: se avete pronunciato almeno una volta nella vostra vita questa iconica frase allora vi consigliamo di proseguire nella lettura e non ve ne pentirete, soprattutto se avete a disposizione un guardaroba da far invidia a un negozio d’abbigliamento.

Però non dovete disperarvi e nemmeno gettare la spugna, a Carpi, città da sempre attentissima alla moda, avete tutte le possibilità di sbizzarrirvi e se proprio tanta offerta rischia di confondervi, potreste semplicemente avere bisogno di qualcuno che vi aiuti ad acquistare ciò che vi serve e a razionalizzare gli spazi nei vostri armadi.

Premesso che, secondo un luogo comune, il punto G nella donna risiederebbe nell’ultima lettera della parola “ shopping“ (concedeteci la boutade) è altrettanto vero che, specie in tempi come quelli attuali, ordinare i propri acquisti può far risparmiare tempo, denaro e garantire la soddisfazione di trovare sempre ciò che serve per qualsiasi occasione.

Chi meglio di una stilista che da una vita deve immaginare in anticipo i gusti del pubblico può aiutarci nel comprendere le dinamiche che stanno alla base delle scelte degli acquisti?

 

Che cosa significa oggi la parola moda per lei ?

Nonostante la mia lunga esperienza ahimè  (sorride) a volte non è facile prevedere i gusti del pubblico. In ogni caso, per rispondere alla sua domanda,  la moda è da sempre una forma di espressione di sé stessi.

La creatività si può notare tanto nel progetto di un abito quanto nel gusto di vestirsi e abbinare i vari capi. La moda è sempre stata specchio del proprio tempo e oggi vediamo il venir meno di punti chiari di riferimento, ma non del desiderio di essere eleganti e vestirsi con abiti che ci rappresentano.

Purtroppo Carpi, che è stata per almeno trent’anni, la capitale dell’abbigliamento in Italia, oggi ha subito una notevole recessione che ha molte cause anche lontane nel tempo.

 

Nella sua sfera di cristallo quali sviluppi intravede nella moda attuale?   

L’industria della moda a Carpi resta fondamentale a livello produttivo, ma si è verificata una maggiore differenziazione tra i vari settori economici. Il Covid-19 ha rafforzato la rivoluzione digitale e ha prodotto una svolta nelle tendenze: durante la pandemia c’era l’esigenza di indossare capi comomodi e informali come le tute, oggi noto il desiderio di vestirsi bene, con abiti eleganti, anche da parte dei giovani.

Se dovessi, in estrema sintesi, definire oggi la moda preferirei sostituire a questa parola  il termine “vestirsi bene”. Direi che mai, come in questo momento, abbiamo assistito alla nascita di tanti modi di vestire in entrambi i sessi. Un tempo gli schemi erano abbastanza rigidi, c’era la scelta “elegante” per gli appuntamenti ufficiali e c’era quella “sportiva” o casual ma in entrambi i casi le scelte erano abbastanza bloccate.

Oggi è cambiato quasi tutto, si sono utilizzati nuovi tessuti e materie prime, ma la parola d’ordine sembra essere la comodità e la flessibilità. Questo però ha fatto diventare ancor più importante l’accostamento dei vari capi di abbigliamento.

 

Come vede la situazione della moda a Carpi?

Il settore della moda ha avuto grosse trasformazioni. Con poche pennellate di tipo impressionistico posso dire che negli anni del boom economico l’elemento determinante siano stati i “ritmi giapponesi” e il lavoro a domicilio.

Oggi la tecnologia digitale ha imposto profondi cambiamenti, ma resta il comune denominatore del ruolo centrale delle donne, sia come imprenditrici che come lavoratrici.

 

Prima ci ha accennato alle grosse trasformazioni in atto nella moda. Quali sono alcune nuove figure professionali emergenti?

Ogni trasformazione richiede nuove competenze che però nascono dall’esperienza precedentemente acquisita… Le nuove professioni corrispondono a reali esigenze del pubblico.

Dopo anni di shopping compulsivo, gli abiti si sono accumulati e stratificati negli armadi, fino a non sapere più cosa mettersi. A questo punto interviene una nuova figura professionale che si definisce “closet organizer“.

Dopo aver sistemato il nostro armadio è arrivato il momento di scegliere i capi mancanti. Ecco quindi la possibilità di rivolgersi a una “personal shopper” o consulente per gli acquisti che scegliendo i negozi con il miglior rapporto qualità-prezzo, consente di risparmiare tempo e denaro.

 

Quali sono le caratteristiche che deve possedere  una personal shopper?

Intanto dovrà possedere empatia e la dote di comprendere la personalità del cliente per entrare in sintonia e capirne i gusti e le necessità. Poi chiaramente deve conoscere il mercato in modo capillare ed essere costantemente aggiornata sulle novità proposte ad ogni stagione.

Come si può capire si tratta di un’attività che richiede impegno e tempo.

 

Qual è il messaggio che vogliamo lasciare ai nostri lettori? 

La moda può sembrare sinonimo di vanità e superficialità, invece se guardiamo senza pregiudizi il mondo della moda, scopriamo un universo di competenze, collegamenti e messaggi.

Attraverso l’abito che indossiamo comunichiamo la nostra immagine, per questo è una scelta da effettuare con cura, senza perdere la libertà e la gioia d’inventarsi.

 

Luisa Zanichelli

 

 


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