FSL – Imprese, intervista a Stefano Facciolo titolare Ristorante Laghi Anna di Carpi: “Come ristoratori vorremmo poter tornare a lavorare in sicurezza. Al Governo chiediamo maggiore chiarezza”

Scritto da il 22 Dicembre 2020


di Redazione

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Come avete affrontato questi mesi di continua emergenza e quali sono state le sfide più dure?

È stata dura in tutti i sensi, al di là del calo di fatturato è stato difficile star dietro a tutti i continui cambiamenti di regole, con la continua paura di sbagliare, cercando di rispettare tutto. La cosa dura è stata l’organizzazione e il controllo durante il lavoro, questo ha reso difficile l’operatività. L’incertezza poi ci ha costretto a reinventarci continuamente, una sfida a livello economico, lavorativo ed emozionale.

Come avete tenuto il contatto con i vostri clienti?

Abbiamo sempre cercato di investire nelle consegne a domicilio e nell’asporto. Si è cercato di restare attivi e aggiornati suoi social. Mentre in cucina abbiamo continuato a offrire nuovi prodotti e a realizzare proposte che cogliessero il gusto dei nostri clienti, abbiamo lavorato per dare il massimo della qualità anche in questi mesi così complicati. Ovviamente a livello economico questo è stato un investimento ma abbiamo pensato fosse la cosa giusta da fare per la nostra attività.

Avete ricevuto un sostegno sul tema dispositivi di protezione?

Questo è il tema su cui lo Stato è stato, scusate il gioco di parole, meno presente. Su tutto l’investimento fatto per mettere a norma tutto il locale, per quanto riguarda i protocolli anti-covid, abbiamo recuperato il 10%.

Da ristoratori cosa chiedereste al Governo in questa fase?

L’unica cosa che chiederei è quella di poter lavorare: abbiamo recepito i protocolli e nel momento in cui un’attività rispetta le regole dovrebbe poter lavorare. Il peso della pandemia non può essere riversato sul tessuto economico penalizzando chi fa attività a contatto col pubblico, attività che si impegnano a lavorare seguendo appunto tutti i regolamenti.

Al Governo poi chiederei una voce unica. Parlano tanti rappresentanti delle istituzioni a diversi livelli, spesso facendo affermazioni contraddittorie, questa situazione ha creato grande incertezza e una oggettiva difficoltà di programmazione.

Il mio augurio è quello che tutto finisca il prima possibile, sto lavorando e cercando di sopravvivere guardando alla fine del tunnel all’interno del quale siamo finiti. Lamentarsi non serve, guardo avanti col sorriso e spero che con i vaccini, nell’anno nuovo, si possa risolvere la situazione. In questi mesi le persone hanno dato tantissimo e ora c’è una gran voglia di rinascere, assieme ai nostri clienti.


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