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Musica, addio al grande critico Paolo Isotta. Intervistato disse: “Noi napoletani viviamo sopra la morte e questo ha plasmato il nostro carattere”

Scritto da il 12 Febbraio 2021

Napoli, 12 febbraio 2021 – Come riportato dal quotidiano Il Mattino è scomparso questa mattina a Napoli il noto critico musicale Paolo Isotta, aveva 70 anni.

Paolo Isotta, classe 1950, di origine napoletana e piemontese, ma cresciuto nel capoluogo partenopeo era professore emerito al Conservatorio di musica San Pietro a Majella di Napoli dove insegnò per lungo tempo. Come riportato sul suo sito dal 1974 esercitò la critica musicale in  alcuni dei più importanti quotidiani italiani, prima a Il Giornale e successivamente al Corriere della sera.

Nel 2015 iniziò a dedicare sempre maggior tempo allo studio, alla lettura e alla composizione di libri capaci di dare “l’illusione di scrivere qualcosa di meno effimero di articoli giornalistici“. Tra le sue opere principali ricordiamo I diamanti della corona. Grammatica del Rossini napoletano (1974), Dixit Dominus Domino meo: struttura e semantica in Händel e Vivaldi (1980), Il ventriloquo di Dio. Thomas Mann: la musica nell’opera letteraria (1983), Victor De Sabata: un compositore (1992), La virtù dell’elefante: la musica, i libri, gli amici e San Gennaro (Marsilio 2014), Altri canti di Marte (Marsilio 2015), Les Vêpres siciliennes: Verdi e il trionfo dell’amor paterno (Zagabria 2015), Otello: Shakespeare, Napoli, Rossini (Napoli 2016), Paisiello e il mito di Fedra (Napoli 2016), Jérusalem: Verdi et la persécution de l’honneur (Liegi 2017), Il canto degli animali. I nostri fratelli e i loro sentimenti in musica e in poesia (Marsilio 2017), De Parthenopes musices disciplina. L’educazione musicale a Napoli dal Medio Evo ai giorni nostri (Napoli, arte-m 2018), “Non si pasce di cibo mortale che si pasce di cibo celeste”. Il convito e la fame tra musica, poesia e teatro napoletano (Ariano Irpino, edizioni Biogen 2018), La dotta lira. Ovidio e la musica (Marsilio 2018), Schizzo per un ritratto, Roma, 2018. Verdi a Parigi (Marsilio 2020).

Nel settembre del 2017 gli venne attribuito il Premio Isaiah Berlin alla carriera. Impegnato anche in battaglie civili Isotta era iscritto al Partito Radicale e all’Associzione Luca Coscioni.  Oltre alla passione e allo studio della musica il critico si dedicava allo studio della  letteratura latina, della la storia romana, del teatro classico in lingua napoletana e con una dichiarata passione per i film di Totò.

Nel 2019 in una bellissima intervista di Miska Ruggeri per il Tg2 Storie parlò del suo amore per la natura: “L’unità della natura è dimostrata, siamo fratelli non solo degli animali ma anche delle piante, dell’aria, dell’acqua. Bisogna lottare contro la caccia, contro i circhi equestri, contro i delfinari. Dobbiamo cercare di salvare il pianeta“. Sulla sua amata Napoli disse: “Una città dove c’è un’appassionata religiosità di tipo pagano, uno scetticismo assoluto. Un senso dello spirito prettamente napoletano e la costante presenza della morte, presenza che troviamo in quasi tutti i proverbi napoletani e che forse si spiega per il fatto che Napoli si trova nei pressi di un vulcano che da un momento all’altro potrebbe esplodere: viviamo sopra la morte e questo ha plasmato il nostro carattere.

Isotta era grande amico del giornalista Vittorio Feltri, in un articolo del 14 agosto 2018 per Il Fatto Quotidiano, parlando del libro “Il borghese“, ricordò i quarant’anni di amicizia che avrebbe festeggiato con il direttore di Libero da lì a pochi mesi.

L’intervista rilasciata a Miska Ruggeri per il Tg2 Storie 


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