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Vangelo della domenica, riflessione del Vescovo Francesco Cavina: “Gesù è la via perché chi lo incontra trova Dio”

Scritto da il 10 Maggio 2020

Il commento al Vangelo di domenica 10 maggio 2020 di monsignor Francesco Cavina*:

“Nella nostra riflessione di questa V Domenica di Pasqua, ci soffermiamo sulla bella e ricca rivelazione che Gesù fa di se stesso: “Io sono la via, la verità e la vita nessuno va al Padre se non per mezzo di me”. Si tratta di parole inaudite, che nessun profeta ha mai osato pronunciare e con le quali il Signore dichiara che Lui è “tutto” ed è l’unico che può dare un senso compiuto alla vita e alla storia. Il significato di questo “tutto” ce lo insegnano i grandi Santi della Chiesa. San Tommaso d’Aquino scrive: “Se ti chiedi dove andare, stringiti a Cristo, perché lui è la verità cui desideriamo arrivare…Se ti domandi dove riposare, aderisci a Cristo, perché egli è la vita…Aderisci, dunque a Cristo, se vuoi essere sicuro; non potrai infatti deviare, essendo lui la via” (Commento al Vangelo di S.Giovanni/3, Città Nuova 1992, 96). Sant’Agostino sostiene che il Signore dice di se stesso “Io sono Via, Verità e Vita”, per dirci: Per dove vuoi passare? Sono io la via. Dove vuoi arrivare? Sono io la verità. Dove vuoi fermarti? Io sono la vita” (Sermo, 142, 1). Dal canto suo sant’Ilario afferma: “Non conduce fuori strada colui che è la via; né può illudere con il falso colui che è la verità; né abbandona nell’errore di morte colui che è la vita” (De Trin., 7,33).

Le parole di Gesù e i commenti di questi grandi dottori della Chiesa ci portano a riconoscere che il cristianesimo non è una dottrina, una religione fra le tante, una morale e neppure una spiritualità. Il cristianesimo è l’adorabile persona di Cristo, il Dio fatto Uomo, morto e risorto e oggi vivo. Quando una persona accetta di radicarsi nell’amicizia con Gesù, nasce anche un modo nuovo di vedere Dio e il mondo, di amare, di pensare la vita, da cui poi, inevitabilmente scaturisce anche una dottrina e una morale nuova.

Gesù è la via perché chi lo incontra trova Dio.  L’umanità di Cristo, dunque, è la sola strada che conduce alla meta della vita, Dio. Non ce ne sono altre! Nessuno va al Padre se non per mezzo di Cristo. L’uomo, ascoltando le sue parole e vedendo le sue opere, vede Dio “in azione” e aderendo a Lui diventa partecipe della sua stessa sorte: ha la grazia di dimorare nella casa di Dio e di vivere con Cristo la beata eternità. E’ questa la ragione per la quale Dio ha creato l’uomo: per renderlo partecipe della Sua vita divina e dunque della Sua eterna felicità.

Gesù è l’unica via perché è anche la verità. Gesù non dice: Io ho detto o dico la verità, oppure le mie parole sono sempre vere. Dice: “Sono la verità”. A un mondo che nega la possibilità stessa della verità (eccetto quella che non esiste alcuna verità), Gesù ha la pretesa di affermare che la verità su Dio e sull’uomo è Lui. Scrive Solov’ev che nel Vangelo “l’unica cosa nuova specificatamente diversa da tutte le altre religioni è l’insegnamento di Cristo su se stesso, la sua dichiarazione di essere la verità incarnata…Perciò se cerchiamo il contenuto caratteristico del cristianesimo nell’insegnamento di Cristo, dobbiamo riconoscere che questo contenuto si riduce anche qui al Cristo stesso” (SullaDivinoumanità e altri scritti, Jaka Book, 1971, 144).

Gesù è la verità perché è la totale e definitiva manifestazione di Dio nella storia. Insegna la Costituzione sulla Divina Rivelazione che la verità riguardo a Dio e all’uomo “risplende a noi in Cristo, il quale è insieme il mediatore e la pienezza di tutta intera la rivelazione” (DV 2). Inoltre precisa che “ogni verità è racchiusa nel mistero di Cristo” (DV 24). La verità cristiana è, dunque, “la dottrina del Figlio di Dio” (Sant’Ireneo). All’uomo contemporaneo, che come Pilato, si chiede “Cos’è la verità”, Gesù proclama non una dottrina, ma se stesso. La verità, non si riduce ad un puro rapporto logico o ad un’astratta conoscenza intellettuale, ma si sostanzia nell’intima e personale relazione con Cristo. Pertanto, il cristiano quanto più approfondisce l’amicizia con Gesù tanto più diventa capace di discernere tra vero e falso, tra inganno e verità.”

*Vescovo Emerito di Carpi