Una Virtus commovente alla fine piega l’Asvel 73-63

Scritto da il 18 Gennaio 2024

Nella foto Virtus di Matteo Marchi : Marco Belinelli in una serata storta al tiro, 4 su 14 per lui inusuale, alla fine è stato determinante con canestri decisivi

Virtus Segafredo Bo vs Ldlc Asvel  – finale = 73-63  1Q 19-10  2Q 27-32  3Q 45-54  arbitri : PERUGA, PEERANDI,  SILVA

Virtus Segafredo Bo : Cordinier 12 Lundberg 6  Belinelli 18  Pajola 3  Mascolo  n.e.  Lomazs n.e.  Hackett  19  Mickey 9   Polonara 2  Zizic 0 Dunston 4  Abass  0     all. re Luca Banchi

Ldlc Asvel Villeurbanne : Scott  2  Lee 14  Thomas 7   Lauvergne  9  Luwawu Cabarrot 7  Dallo n.e.  Jackson 0 Fall 17 Lighty  2 Ndiaye 5  Yaacov  0     all.re Poupet

da 2 Bologna 17  su  36, 47,2 %  Asvel 21 su  39 , 53,8  % ; da 3 Bologna 11 su 31 , 35,5 %  ;  Asvel 4  su 22 , 18,2 % ; tiri liberi  Bologna 6 su 8, 75 %  ; Asvel 9  su 15 , 60 % ; rimbalzi Bologna 38 ( 9 off) Asvel 39 ( 9 off) ;  palle perse Bologna 15 , Asvel 15  ; palle recuperate Bologna  8, Asvel 12 ; assist   Bologna 16 Asvel  18 ; falli  commessi   Bologna 16  Asvel  16 ;  valutazione   Bologna   83 Asvel 71

La Virtus non muore mai e conquista una vittoria preziosa

Con le unghie coi denti sbucciandosi le ginocchia sul parquet la Virtus viene a capo di una partita complicatissima in una serata molto difficile. L’emblema di questa squadra è un immenso Daniel Hackett, il guerriero della notte in maglia Virtus, trascina i suoi a una rimonta incredibile quando tutto sembrava essere contro le Vnere. Una Virtus non certo bella e per lunghi tratti nemmeno solida in difesa (la specialità della casa fin qua), che nel 1° tempo tirava col 44% da 2 e un misero 17% da 3. Aveva iniziato bene la Virtus che sembrava poter disporre dell’avversaria con una discreta facilità, la squadra di Poupet non faceva mai canestro e la Virtus chiudeva il primo quarto avanti di 9 (19-10) avendo avuto anche la doppia cifra di vantaggio 17 a 7.

Nessuno poteva immaginare che i Francesi potessero infilare un parziale di 18 a 5 issandosi fino al 30 a 24 poi ritoccato per l’intervallo lungo 27-32 per gli ospiti. Al rientro in campo dopo il tè ci si aspettava la reazione delle Vnere sospinte come sempre da un’Arena caldissima. Invece la Virtus continuava a non trovare le solite soluzioni in attacco, balbettava in difesa concedendo al folletto Lee canestri comodi in entrata e la gara scivolava sempre più dalle mani di Bologna e l’Asvel trovava il massimo vantaggio del match con un canestro di Lighty (l’unico della sua gara) sul 48 a 37.  La Virtus ricuciva un pò il distacco (-5 a 1’42”) ma Lawvergne e Thomas la ricacciavano indietro (45-54).

La squadra di Banchi sembrava un pugile alle corde in balia dell’avversario ma 2 triple di Pajola e Lundberg e un tap in vincente di Polonara in 4′ la riportavano in scia, poi Daniel Hackett decide di trascinare i suoi alla vittoria e in altri 2′ segna e difende, subisce uno sfondamento e allo scoccare della metà del quarto una sua tripla mandano la Virtus al vantaggio 58 a 56. L’Asvel è annichilita non segna più nessuno nè da 3 ma nemmeno da 2 dove fin lì Fall era stata una spina nel fianco della difesa Virtus. Finisce in gloria per le Vnere che sigillano addirittura il +10 finale con un canestro in entrata a fil di sirena indovinate di chi ? Ovviamente di Daniel Hackett.

Che cuore la Virtus

Vincere tirando meglio degli avversari è abbastanza normale, ma quando tutto va storto condurre in porto una vittoria è merito doppio. Nove volte su dieci in Eurolega in serate simili una squadra perde ma la Virtus ha una forza e una grinta con cui riesce a ribaltare anche le situazioni più complesse. Citare cifre e statistiche e parlare dei singoli al termine di una gara simile può semprare ingeneroso ma per una volta c’ha pensato coach Banchi nel post partita. Le avversità della Virtus sono state frutto anche di un’ottima Asvel che per 30′ ha giocato un’ottima gara. I giocatori della Virtus hanno avuto il torto nei primi 3 quarti di non sapere interpretare il metro arbitrale. Quando  hanno finalmente capito che gli arbitri tolleravano una corrida in piena regola non si sono fatti pregare e la partita ha preso la direzione della Virtus.

Le parole di Luca Banchi nel post-partita “Siamo molto contenti per questa vittoria e per il modo in cui è arrivata. Rispondendo come una squadra alle avversità della partita, non facendo modo che fattori esterni condizionassero ciò in cui crediamo. Quindi è un altro passo nel diventare consapevoli nella nostra forza come squadra. Abbiamo avuto un’importante quarto periodo, combinando il giusto atteggiamento, l’aggressività, e anche la qualità delle scelte e la personalità dimostrata nel prendere grandi responsabilità nei momenti decisivi della partita”.

Pajola e Hackett insieme. “Bravi ma non solo in difesa, anche nel dare efficacia al nostro attacco. Perché comunque abbiamo spinto l’Asvel a giocare 30 minuti di altissima qualità. La loro difesa ci ha oggettivamente oscurato il canestro, provocando tante palle perse, tanti intercetti che in qualche modo hanno tolto fiducia e ritmo al nostro gioco. Sono mancati tanti riferimenti, il numero dei liberi testimonia le difficoltà che abbiamo avuto e anche un metro arbitrale oggettivamente non equo per buona parte della gara. Siamo stati fermi, decisi, Pajola e Hackett molto bravi negli ultimi dieci minuti, quando l’intensità della loro difesa è un po’ calata, a attaccare il ferro. Questo atteggiamento difensivo è nel loro DNA, ma penso che anche in attacco penso abbiamo fatto cose importanti dando equilibrio a quintetti che per noi sono un po’ anomali”.

 

Daniel Hackett non finisce mai di stupire. “Io ho imparato a conoscerlo nel tempo. Dà dimostrazione, testimonianza, di essere un giocatore speciale. Io l’ho sempre definito un gamer, ha questo istinto per cercare costantemente il modo per aiutare la squadra e guidarla. Talvolta anche in modo disordinato o inefficace. Però hai sempre la sensazione che metta al primo posto il bene comune e ha delle caratteristiche che gli permettono di riuscire a impattare sia in difesa che in attacco. Non tutte le serate sono come questa, ma ha nel suo DNA la capacità di trascinare. Stasera ne ha dato testimonianza. Credo che con gli anni abbia acquisito sempre maggiore equilibrio, continuità, aver cura del proprio corpo, accelerare la capacità di recupero da serate come questa e produrre qualità a stretto giro, giocando così spesso. Devi essere molto bravo a curare ogni singolo dettaglio. All’aumentare degli anni serve sempre più disciplina. Il suo corpo, il suo fisico è un dono. Lui lo usa sul campo, ma mettendolo al servizio della squadra. L’ho sempre definito un gamer perché nella tecnica individuale magari ci sono aspetti per i quali non ti sembra un giocatore d’elite, ma poi lo misuri per l’efficacia in campo e la capacità e forza che ha nell’indirizzare e cambiare le partite

 

 

 


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