L’idea di questo romanzo nasce dalla visione di una mostra fotografica visitata nel 2007 a Reggio nell’Emilia dal titolo “Fotografia europea”.
In quell’occasione mi capitò di vedere il fotoreportage realizzato tra Gorizia e Nova Gorica, che è l’ambientazione del mio romanzo. In questo lavoro due fotografi avevano raccontato la storia di questa città che, ancora oggi, è per lo più sconosciuta agli italiani. Tutti sappiamo del muro di Berlino ma in pochi sappiamo che un muro simile divideva Gorizia da Nova Gorica. Mi piaceva e incuriosiva questa storia.
Contattai così Fabrizio Cicconi, uno dei due fotografi, chiedendogli la concessione per utilizzare una delle foto per la copertina del libro, mi sembrava un omaggio doveroso e un richiamo all’ispirazione che mi avevano dato.
Di cosa parli in questo romanzo?
Si tratta della storia di una giornalista emiliana che viene mandata, suo malgrado, a seguire un incontro pugilistico transfrontaliero tra Gorizia e Nova Gorica e proprio in Friuli si imbatterà in un omicidio avvenuto sul ring dove il puglie italiano avrebbe ucciso l’avversario sloveno, catapultata in questa storia la protagonista dovrà capire come siano andate veramente le cose…
Cosa diresti per invogliare alla lettura del tuo libro?
Direi innanzitutto che è un libro breve e che ha ritmo.
Ma, a parte questo, credo che il mio romanzo racconti due storie in cui ognuno di noi può trovare delle particolari sfaccettature in cui identificarsi.
Per esempio, la giornalista Asia cerca di trovare una vita più autentica ed è una cosa che capita a molti: a un certo punto della propria vita può capitare di rendersi conto che ci si sta trascinando in una situazione lavorativa o sentimentale senza però che queste ci soddisfino più e allora serve una buona dose di coraggio per affrontare ciò che non va e dare una svolta.
Dal canto suo, il pugile Roberto è stato protagonista suo malgrado di un evento drammatico che lo ha letteralmente messo al tappeto (e purtroppo può capitare nella vita di ciascuno di noi di doversi confrontare con eventi che sembrano più grandi di noi), perciò deve trovare la forza per fare i conti con esso e andare avanti.
Insomma, entrambi i miei protagonisti devono trovare il coraggio per riprendere il filo delle loro vite guardando in faccia le cose che li hanno fatti soffrire per poi reagire. È un percorso difficile, ma è il solo modo che abbiamo per raggiungere la felicità.
Hai altri libri in programma?
Sì, vorrei mantenere la protagonista facendole vivere un’altra avventura, questa volta però per un’indagine in terra emiliana.
Elisa Paltrinieri
Elisa Paltrinieri, giornalista pubblicista, nasce a Correggio nel 1976. Attualmente caporedattrice del mensile “Voce mese” di Carpi. È autrice di numerose recensioni su mostre fotografiche e videoclip musicali per la rivista online “Cultframe”. Nel 2004 pubblica la monografia “Tina Modotti, fotografa irregolare” (Milano, Selene).
