Orecchio sul Mondo Socio Sanitario – “La violenza verso chi assiste e cura è sempre violenza verso la società”

Scritto da il 23 Marzo 2024

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Orecchio sul Mondo (59) – Questo fenomeno è sotto la lente di ingrandimento da alcuni anni. Sono stati introdotti recenti dispositivi di legge con la finalità di prevenire e contrastare le aggressioni sui lavoratori della sanità.

L’aumento esponenziale degli episodi di violenza nei confronti del personale sanitario è il segno di una mancanza di comprensione e di rispetto verso l’importante lavoro svolto dagli operatori sanitari e, in generale, da tutto il personale, causato anche dalla percezione – reale o presunta – di una mancata tutela nel momento del bisogno o della malattia. (Zini S.)

È un triste fenomeno che coinvolge tutti coloro i quali lavorano nel contesto socio-sanitario, compresi OSS ed Amministrativi che non convergono in un ordine ma che vivono il distress al pari degli altri.

Le aggressione/violenza ad operatori sanitari e non sanitari vengono classificate dall’Inail come denunce di infortunio sul lavoro, dati comunque sotto stimati, in quanto i liberi professionisti non afferiscono all’INAIL ed a prescindere i professionisti sanitari, tendono a non denunciare questi fenomeni, in quanto spesso vengono considerati “rischi del mestiere”.
Tra i fattori che influiscono sulla probabilità di accadimento di episodi di aggressione, vanno inclusi sia quelli interni che esterni all’ambito lavorativo: organizzazione ed erogazione dei servizi, tempi di attesa, contesto sociale ed economico, tipologia di utenza, ubicazione e dimensioni della struttura, lavoro in
solitaria, ecc..

Il numero di casi accertati positivamente in occasione di lavoro e adeguatamente codificati ammonta per il 2022 a oltre 1.600. Il dato è in aumento rispetto al 2021 (un centinaio di casi in più) e ancor di più rispetto al 2020 (circa 1.400 le denunce), anni però di brusca contrazione del fenomeno complici le limitazioni all’accesso alle strutture sanitarie durante l’emergenza da Covid-19 al fine di prevenire la diffusione del virus.

Gli infermieri risultano la professionalità più colpita dal fenomeno, spesso al centro di episodi anche di notevole gravità, destinatari di specifiche raccomandazioni e interventi legislativi.

Già nel 2007 la accomandazione n. 8 del Ministero della salute richiamava l’attenzione sugli atti di violenza a danno degli operatori sanitari ospedalieri e territoriali, fornendo indicazioni su come prevenirli, con priorità per le attività considerate a più alto rischio come aree di emergenza, servizi psichiatrici, servizi per le tossico dipendenze, continuità assistenziale, servizi di geriatria. (fonte INAIL) Purtroppo la violenza ai danni degli operatori sanitari è un fenomeno di dimensioni globali.

Diversi studi correlano la violenza subita dagli operatori sanitari con il rischio burnout del personale sanitario. Il distress morale è associato all’abbandono professionale, prevedendo un maggiore burnout, e un peggiore stato di salute. Questi fattori influenzano negativamente l’assistenza al paziente. Un ambiente
di lavoro “non-etico” sembra essere un fattore predisponente. (Maselli D.)

 

Orazio Cassiani 

 

 

LM in economia e management internazionale delle aziende sanitarie, LM in SIO. Master e senior in gestione e management delle HR, MADIMAS. Esperto in modelli di gestione ed accreditamento, risk management. PSQM certificato RINA. Consigliere OPI Reggio Emilia e già vice CID ER. Albo esperti AGENAS ed OPI. Ufficiale (cdg) CRI.

 

“Strumenti di gestione delle Risorse Umane in un’azienda sanitaria” di Orazio Cassiani

 

 

Dopo questi mesi ed anni caratterizzati da una pandemia, una guerra, una grande crisi economica, ho il piacere di annunciare l’uscita del mio prossimo libro intitolato “La gestione delle Risorse umane in un’azienda sanitaria“.

Espressione del lavoro in TEAM di studenti e stagisti, si offre quale strumento utile agli studenti per acquisire competenze ed esperienza ed ai professionisti sanitari per tracciare il perimetro entro cui sviluppare ed applicare modelli organizzativi innovativi.

Anche con questo ultimo elaborato tutti i proventi saranno destinati a La Caramella Buona Onlus“.


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