Orecchio sul Mondo Socio Sanitario – “La comunicazione efficace – Abilismo nel settore sanitario”

Scritto da il 23 Dicembre 2023

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Orecchio sul Mondo (45) – L’abilismo risiede nello stereotipare, pregiudicare, discriminare ed opprimere le persone con disabilità, una minoranza quasi sistematicamente marginalizzata. Le persone con disabilità sono definite come coloro che presentano condizioni comunemente percepite come disabilità (legate al sensorio od intellettive, disabilità invisibili come condizioni di malattia cronica o psichiatriche) dal resto della popolazione (Bogart & Dunn, 2019).

Il disabilismo racchiude assunzioni (consce od inconsce) e pratiche che promuovono il trattamento iniquo delle persone a causa delle loro presunte o effettive disabilità. La disabilità è spesso inconsciamente esaminata dalla prospettiva dei non appartenenti alla minoranza che rappresenta; è pertanto necessario spostare il proprio focus sul motivo sottostante al quale gli atti di abilismo sono ancora presenti e tollerati in società (Campbell, 2008).

Sarebbe possibile definire l’abilismo come la svalutazione della disabilità, risultante in attitudini sociali che si insinuano a livello centrale nell’immaginario collettivo, tanto da permeare la mentalità comune e portare, quasi automaticamente, ad asserzioni discriminatorie in maniera automatica (Hehir, 2002).

Non vi è una modalità univoca di sperimentare ed esercitare un atto abilista. La psicologia sociale individua, per le forme discriminatorie (come il sessismo, il razzismo ed, appunto, l’abilismo) tre principali modalità mediante le quali vengono esacerbate e messe in atto: ostile, benevolo ed ambivalente.

Per quanto concerne un atto ostile, la persona porrà in una specifica categoria; un esempio di tali condotte si può trovare nella violenza verbale o fisica o nell’esclusione voluta verso una o più categorie specifiche.

La forma più subdola di discriminazione è da ricercare nell’abilismo benevolo, quello in grado di manifestarsi per mezzo di aiuto non richiesto o pietismo verso una persona con apparenti o effettive compromissioni fisiche e/o cognitive; la persona che mette in atto tale forma di marginalizzazione non è spesso consapevole del danno che la propria condotta può produrre, specie grazie alla diffusione di concettualizzazioni simili in società (molte persone temono una eventuale condizione di disabilità ed affermano forme di compatimento dinanzi a chi ne è portatore).

L’abilismo ambivalente, la più diffusa delle tre forme discriminatorie, emerge con comportamenti paternalistici verso l’individuo appartenente alla minoranza. La persona senza disabilità si ritroverà, quindi, ad assumere un ruolo protettivo o dominante sull’altro, assumendo una posizione di guida per l’individuo con disabilità, senza che questo lo abbia richiesto.

È doveroso specificare che alcune forme di abilismo vengono più comunemente sperimentate da coloro aventi una disabilità visibile (invasione della privacy o infantilizzazione), laddove altre manifestazioni di natura differente (invalidazione o accuse rispetto alla presunta inaffidabilità della persona) vengono perpetrate nei riguardi di persone con disabilità differenti (Naro-Redmond, Kemerling et al., 2019).

La comunicazione in merito alla disabilità è spesso limitata ai suoi aspetti stereotipici di dolore, sofferenza, svantaggio e mortalità. Il problema dell’abilismo sanitario è il suo essere tanto insidioso da tramutarsi in “senso comune”; una retorica di questo tipo è così ordinaria ed accettabile che si elide il suo essere ridondante in nome di una riflessione sulla condizione dalla conclusione scontata: la persona disabile è automaticamente rilegata alla sua condizione, automaticamente, a sua volta, definita precaria.

 

Orazio Cassiani 

 

 

LM in economia e management internazionale delle aziende sanitarie, LM in SIO. Master e senior in gestione e management delle HR, MADIMAS. Esperto in modelli di gestione ed accreditamento, risk management. PSQM certificato RINA. Consigliere OPI Reggio Emilia e già vice CID ER. Albo esperti AGENAS ed OPI. Ufficiale (cdg) CRI.

 

“Strumenti di gestione delle Risorse Umane in un’azienda sanitaria” di Orazio Cassiani

 

 

Dopo questi mesi ed anni caratterizzati da una pandemia, una guerra, una grande crisi economica, ho il piacere di annunciare l’uscita del mio prossimo libro intitolato “La gestione delle Risorse umane in un’azienda sanitaria“.

Espressione del lavoro in TEAM di studenti e stagisti, si offre quale strumento utile agli studenti per acquisire competenze ed esperienza ed ai professionisti sanitari per tracciare il perimetro entro cui sviluppare ed applicare modelli organizzativi innovativi.

Anche con questo ultimo elaborato tutti i proventi saranno destinati a La Caramella Buona Onlus“.


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