
Fabio Merlino
Domani, 12 novembre, ricorreranno i vent’anni dalla strage di Nassiriya (Iraq) nella quale persero la vita ventotto persone, tra cui diciannove italiani (dodici carabinieri, cinque militari dell’Esercito Italiano e due civili). Un evento tragico che ha segnato la storia del nostro Paese e che, all’epoca dei fatti, colpì fortemente l’opinione pubblica nazionale.
Tuttavia, a distanza di vent’anni, nonostante l’eroismo dimostrato dei militari coinvolti negli attentati, si rimane sorpresi nel sapere che a questi uomini non sia ancora stata concessa la “Medaglia d’oro al valor militare“.
Un fatto che continua a destare l’indignazione e il dolore dei familiari delle vittime, i quali vorrebbero veder riconosciuto il valore dei propri cari, caduti nell’adempimento del proprio dovere durante l’operazione “Antica Babilonia”, attraverso la massima onorificenza che possa esser concessa ad un militare.
Per questa ragione abbiamo voluto raccogliere le parole di Fabio Merlino, figlio del Sottotenente dei Carabinieri Filippo Merlino caduto a Nassiriya nel 2003.