Giù le mani da Milos Teodosic patrimonio della Virtus e di chi ama il basket

Scritto da il 18 Agosto 2022

Milos Teodosic ha vissuto un’estate da protagonista in modo inatteso e qualche volta anche a sua insaputa

 

Milos Teodosic

Milos Teodosic l’asso Serbo, giocherà anche quest’anno guiderà la Virtus Segafredo da vero leader in un’annata da almeno 80 gare ufficiali (foto Virtus)

 

Inaspettatamente, visto che ha un altro anno di contratto con la Virtus e la società bianconera è ben contenta di onorarlo, il fuoriclasse Serbo si è trovato al centro di voci di mercato insistenti, alcune non emerse al pubblico fino alla sorprendente esclusione dalla nazionale del suo Paese dopo 15 anni e di cui era capitano.

Per quanto riguarda le trattative quasi tutte vertevano sulla unicità del giocatore, uno dei pochi in grado di far fare ad una squadra un salto di qualità e cercavano di stimolare il legittimo orgoglio di un campione a conquistare, vista la carta d’identità, un ultimo prestigioso trofeo (leggi l’Eurolega). Visto che Milos si è tolto tante soddisfazioni ma in estrema sintesi ha messo in bacheca meno trofei di quanti la sua classe avrebbe meritato.

A tentare l’agente del giocatore sono state più di una Società di Eurolega che hanno le potenzialità per mettere le mani sulla Coppa ed in ultimo anche la Stella Rossa facendo leva sulla nostalgia per il proprio Paese che il ragazzo di Valjevo potrebbe avere. La Virtus però ha giustamente mostrato i denti non solo in virtù del pezzo di carta ma per quello che il “44” significa per tutto il suo popolo. Poi Milos oltre a trovarsi molto bene a Bologna sente di avere con la Vnera un debito di riconoscenza, al di là dello scudetto, della Supercoppa e dell’Eurocup conquistate, arrivato qui da infortunato (fascite plantare) davanti alla quale sia i medici Russi che gli Americani si erano arresi, mentre lo staff sanitario Virtussino lo ha praticamente guarito.

Svetislav Pesic ha fatto un favore alla Virtus ma anche a sè stesso?

Il commissario tecnico della Serbia, Svetislav Pesic, ha deciso di escludere Milos Teodosic dalla squadra per i prossimi europei che si disputeranno in Italia.

La notizia ha fatto scalpore sopratutto per il modo in cui è  stata comunicata. Premesso che un commissario tecnico ha tutto il diritto di chiamare in nazionale chi vuole e, nel caso specifico, anche di ringiovanire il roster in vista di tornei che prevedono impegni ravvicinati, il fatto che sia stato possibile avvallare la versione che i motivi dell’esclusione fossero disciplinari, non depone favorevolmente nè per Pesic e nemmeno per la  comunicazione della Federazione Serba.

Infatti non si è fatta attendere una versione ufficiale in cui si dice che la decisione dell’esclusione sia stata condivisa tra il commissario tecnico e Milos, il motivo sarebbe stato l’impossibilità da parte di Pesic di garantire al capitano il minutaggio ed il ruolo che la sua carriera e il suo carisma gli competono.

Seppur tardiva la toppa sembrava tenere ma a rimettere tutto in discussione è arrivato un tweet di Predrag Danilovic (attualmente responsabile della Federazione Serba) in cui “la mia opinione personale è che forse si sarebbe dovuto trovare un modo più accettabile per risolvere il problema. questo è tutto”.

Il suo stile asciutto come sul campo non lascia spazio a repliche e non è un buon segnale per il futuro di Svetislav Pesic sulla panchina della nazionale Serba.

Difendere Milos Teodosic un dovere per tutti quelli che amano il basket

Il rischio grosso per chi umilia Teodosic è quello d’impedire ad uno degli “ultimi romantici” protagonisti di poter dare il massimo su un parquet. Diciamolo francamente questo basket tutto pick and roll e tiro da 3 punti è diventato inguardabile, i giovani che sono nati con le regole attuali non riescono a comprendere appieno il significato, ma per un amante del gioco ormai il basket è svilito ad un confronto tra colossi che spesso non sono in grado di effettuare un passaggio a 2 metri, ad utilizzare correttamente il piede perno, ad effettuare una partenza in palleggio o un arresto e tiro. A questo si aggiungono gli arbitraggi cosidetti “da Eurolega” che significano botte da orbi per chi non ha il fisico di un pugile e il piatto è servito.

Da qui la guerra a chi è considerato universalmente il miglior passatore in circolazione, uno dei pochi per chi ha il palato fine per il basket  per cui valga il prezzo del biglietto. Per cui tutti quelli, suoi tifosi o avversari, che amano questo meraviglioso sport dovrebbero augurarsi lunga vita sportiva al mago di Valjevo. Per il momento il coach Serbo gli ha garantito un risparmio di energie, vediamo se dovrà richiamarlo a furor di popolo e di risultati.

 

 


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