Virtus, i nuovi arrivati: Semi Ojeleye

Scritto da il 18 Agosto 2022

Semi Ojeleye è stato l’ultimo tassello inserito nel roster della Virtus, una vera sorpresa per tutti, insiders compresi, in quanto il suo nome non era mai apparso sui media e si aspettava da giorni alla firma di Deshaun Thomas. Il suo arrivo dai Clippers è di assoluto valore e dà concretezza al roster completandosi con le stelle già presenti

 

Semi Ojeleye

foto virtus.it

 

Il ragazzo, alla prima esperienza fuori dai confini statunitensi, nasce nel 1994 nei sobborghi di Kansas City da una famiglia immigrata dalla Nigeria (come si intende dal suo nome “esotico” Jesusemilore Talodabijesu ) e si sposta nel 2013 per gli studi universitari nella storica Duke dove viene allenato da Mike Krzyzewski e dal 1915 a Dallas nella SMU di Larry Brown, due santoni del basket universitario.

Ed a Dallas esplode, in 34,1 minuti segna 19 punti col 42,4% da tre e 6,0 reb. convincendo i Boston Celtics a sceglierlo nel Draft del 2017 col numero 37, all’inizio del 2° giro.

E con i Celtics è poi rimasto nei successivi quattro anni, disputando 14 minuti di media in 255 partite con una media di 3.4 punti a partita (col 34,4% dall’arco) e 2.2 rimbalzi, affinando il tiro da tre oltre il 37% negli ultimi due anni. Nel 2021 è scambiato coi Bucks e quindi ai Clippers, finendo con 322 partite giocate in NBA (delle quali 38 nei play-off).

Ala piccola di quasi 110 chili di muscoli spalmati su 2,01 metri d’altezza, con 210 cm di apertura alare, destro, capace di 105 cm. di vertical leap e veloce sul campo, si è sempre distinto per le sue qualità difensive. A differenza della maggioranza dei giocatori NBA Ojeleye difende sull’uomo e non sulla palla, prendendo anche efficacemente posizione per ottenere uno sfondamento grazie ad una mobilità di piedi non comune, facendo pesare la sua mole ed ostacolando i tagli a canestro dell’avversario. E proprio per la sua taglia ed il buono stacco con quali può difendere comodamente anche sulle ali grandi in configurazioni del quintetto da “small ball”,  nel basket fisico europeo si dovrebbe dimostrare una forza della natura.

Come nella Nba, dove ha brillato come giocatore di rotazione vera, potrà essere probabilmente più utilizzato in ala piccola alternandosi a Weems  ma anche in ala forte dando minuti di riposo a Shengelia, o magari con ambedue in un quintetto basso e veloce ma , al tempo stesso, non leggero.

Ala tradizionale, competente nel post basso, in possesso di un buon tiro e atletico nel dribbling e veloce nell’arrivare al ferro, è un giocatore con un’etica del lavoro di prim’ordine, ordinato, con un QI elevato, che raramente commette palle perse e gioca senza forzare.

Gioca con la squadra senza eccedere in individualismi , come del resto è presumibile data l’eccellente formazione avuta al college, e predilige la fase difensiva a quella offensiva dove però dimostra un buon tiro oltre l’arco dagli angoli.

Pressione , fisico e durezza messi contro l’avversario più pericoloso sono le caratteristiche che lo porteranno in vetta delle preferenze di Scariolo e della più competente parte del tifo bianconero, anche se non è un realizzatore da 20 punti di media. Il suo ruolo di partenza alla Virtus inizialmente dovrebbe essere in uscita dalla panchina ma potrebbe presto entrare nel quintetto di partenza.

 


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