L’orchestra Virtus dovrà suonare ancora

Scritto da il 13 Maggio 2022

Con il capitolo play off alle porte, gli uomini di Scariolo sono chiamati ad archiviare subito la gioia Eurocup 

 

Virtus

Il dr. Massimo Zanetti, proprietario della Segafredo e della Virtus, l’ uomo grazie al quale la Virtus è tornata ai successi degli anni d’oro, coccola l’Eurocup appena conquistata biglietto d’accesso per disputare la prossima Eurolega, da sempre primario obiettivo del suo club (foto Virtus)

 

In due mesi, al completo dopo i tanti infortuni e l’arrivo di Hackett e Shengelia, la Virtus è diventata un’orchestra che suona musiche sempre diverse ma che tutte incantano soprattutto quelli che la amano.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti, quando la stagione è entrata nel vivo la squadra del Direttore d’orchestra Sergio Scariolo non ha più sbagliato una nota. Nei playoff d’Eurocup si è rivista la Virtus dei play off scudetto, anche qui 4 vittorie su 4 come la finale con Milano.

La Virtus è arrivata pronta e in forma al momento in cui serviva, non sono stati sufficienti 24 “contrattempi” tra malattie, infortuni, interventi chirurgici per stenderla, dopo ogni disavventura i bianconeri si sono sempre rialzati e alla fine sono arrivati là dove serviva essere.

È passata la Virtus tra la diffidenza anche di qualche commentatore tra i più autorevoli che a più riprese sosteneva che, infortuni a parte, alcune partite non si possono perdere.

Quando Scariolo ha potuto allenare in palestra gli uomini che aveva scelto a settembre i risultati sono arrivati. Il progetto iniziale ha dovuto essere più volte adattato alla nuova realtà.

Il dream team che poteva vincere andando oltre i 100 punti e dando spettacolo si è via via trasformato in una squadra che gioca una difesa feroce, “fanatica” la definirebbe Sasha Djordjevic, coach del 16° scudetto, a cui Sergio Scariolo in sala stampa dopo il trionfo ha dedicato parole affettuose.

Vincere in tanti modi questa la vera forza delle Vnere capaci di mettere sotto una squadra di grandi tiratori (Ulm) pur tirando dall’arco con l’8%, andando alla Fonteta e pareggiando il conto dei rimbalzi con la migliore dell’Eurocup sotto i tabelloni.

Il vero capolavoro difensivo è stato tuttavia quello del primo quarto della finale, in alcuni possessi i turchi, avvezzi al tiro in 14-15 secondi, sono  stati costretti a tiri affrettati quasi allo scadere dei 24″.

La crescita del gruppo ha avuto linfa da quella di alcuni singoli, uno fra tutti Jakarr Sampson.

Per lunghi tratti il”25″ è apparso un oggetto misterioso, si muoveva in campo come un elefante in una cristalleria sempre sul punto di fare danni e spesso li ha anche fatti. Il lavoro dello staff su di lui è stato fantastico e immagino quotidiano, oggi Sampson è un giocatore che sposta gli equilibri, così diverso da Jaiteh, e proprio per questo difficile da contrastare per le difese avversarie.

Credo che anche aver percepito intorno a sè la fiducia dei compagni e del pubblico abbia contribuito e non poco alla sua crescita tecnico tattica.

Adesso la Virtus è chiamata a riprendere il cammino, la strada per la fine della stagione è ancora lunga e non sarà certo in discesa.

Già Pesaro sarà un buon test dopo l’ubriacatura dell’Eurocup, la squadra di Banchi, arrivata inaspettatamente alla post season, non sembra avere intenzione di togliersi qualche ulteriore soddisfazione.

La semifinale sarà tostissima una fra Venezia, che non ha bisogno certo di presentazioni, e Tortona, contro cui la Virtus sta 2 a 2 nei confronti diretti quest’anno.

Ci aspetta un altro mese di fuoco prima della fine.

 


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