“L’architetto. Breve storia di una parola dall’antichità al Rinascimento”: intervista all’autore Stefano L’Occaso
Scritto da Nicola Pozzati il 30 Novembre 2021
“L’architetto. Breve storia di una parola dall’antichità al Rinascimento” è l’ultimo libro di Stefano L’Occaso, direttore del Palazzo Ducale di Mantova, già autore di diverse monografie.
Una lettura “di non più di mezz’ora, quasi un dialogo” scrive nella presentazione Oligo, casa editrice mantovana capace di offrire un catalogo ricco di sorprese davvero interessanti dal punto di vista culturale; una lettura che, nella sua brevità, risulta comunque densa di informazioni poco note al pubblico non specializzato.
Leggendolo questo libro, che vi consigliamo, si rafforza in noi la convinzione che se dedicassimo maggior tempo a scoprire e approfondire il significato delle parole potremmo guardare il mondo con occhi diversi e, forse, comprenderemmo meglio la realtà che ci circonda.
L’intervista
Perché ha voluto raccontare la storia del termine “architetto”?
Solo nel ‘600 troviamo la definizione di “architettrice” riferito a una donna in carne e ossa, Plautilla Bricci: quando è cambiato il ruolo e la presenza delle donne nell’ambito dell’architettura?
Fare l’architetto poteva essere un mestiere, in un certo senso, rischioso. Nel libro cita Lanfredus decapitato dopo aver costruito la torre del castello di Ivry e Domenico da Firenze morto a Reggio Emilia raggiunto da un colpo di artiglieria. In generale qual è stata dal suo punto di vista l’epoca migliore e quella peggiore per esercitare la professione di architetto (anche se definita in modi differenti a seconda del periodo)?
Chi è stato nella storia l’architetto che più ha ammirato e per quale ragione?
Stefano L’Occaso
“Stefano L’Occaso è nato a Roma nel 1975. Storico dell’arte, dopo essere stato direttore del Polo Museale della Lombardia, da novembre 2020 è direttore del Palazzo Ducale di Mantova.
Tra le numerose pubblicazioni, ricordiamo il catalogo dei dipinti di Palazzo Ducale e le recenti monografie (Il Rio, 2019) Giulio Romano «universale» e Pittura a Mantova nel Quattrocento” (Oligo Editore).
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