Le esigenze della vocazione nel Vangelo
Scritto da Redazione il 25 Giugno 2022
La riflessione sul Vangelo di domenica 26 giugno 2022 del Vescovo Emerito di Carpi Francesco Cavina:
Ascolta “Le esigenze della vocazione nel Vangelo” su Spreaker.
“Le letture ci aiutano a considerare le esigenze della vocazione. San Luca in tre piccole scene espone le condizioni richieste a chi si mette alla sequela di Gesù. Chi accetta l’impegno a seguirlo deve ponderare con serietà l’impegno che si assume.
Seguire davvero Cristo
Seguire Cristo deve diventare coerenza di vita, testimonianza parlante del mistero di Cristo che ci avvolge e che in noi e con noi continua la sua corsa.
La prima persona che ci viene presentata nel brano evangelico appare molto ben disposta. Dice: Ti seguirò ovunque tu vada.
Di fronte a tanta generosità il Signore vuole chiarirei bene quale tipo di vita attende chi vuole seguirlo davvero: deve essere pronto ad un totale distacco dalle cose e ad una piena disponibilità a condividere la sua vita.
L’invito del Signore
La seconda persona viene invitata dal Signore stesso: “Seguimi”, gli dice. Questo secondo possibile discepolo, vuole accogliere l’invito, ma non subito. Lo rimanda ad un momento più opportuno, perché prima deve compiere un gesto di pietà: seppellire suo padre.
Certamente Gesù non vuole abolire la pietà dovuta ai morti, ma vuole sottolineare che la disponibilità a seguire Cristo deve essere pronta, gioiosa, distaccata, incondizionata.
Rimandare la sequela di Cristo significa rinunciare ad una novità di vita che tutto fa impallidire.
Guardare a Cristo
Il terzo chiamato sembra volere veramente seguire Gesù. Chiede solamente di potere congedarsi dalla sua famiglia. Ma Gesù, citando un proverbio: Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio, richiama la necessità, per chi è chiamato, a tenere fisso lo sguardo su Gesù.
Proprio come si fa una volta incominciata la corsa: non ci si lascia distrarre da altre cose. L’unico obiettivo che conta è la meta.
Gesù riportando queste esigenze vuole ricordarci che accettare di seguire Lui significa assumere il Vangelo come codice di vita. Il Vangelo non è un codice morale; è vita nuova, è vita eterna, è luce che illumina.
Noi siamo diventati discepoli di Cristo con il Battesimo. Grazie a questo sacramento siamo diventati partecipi della vita di Dio e membra della sua grande famiglia, la Chiesa.
Con la nostra vita siamo chiamati a testimoniare la novità del Dio cristiano: un Dio per il quale la vera giustizia è misericordia, la vera grandezza è il perdono, dove gli ultimi diventano i primi e la povertà si fa ricchezza.
Un Dio che sconvolge il “buon senso” e che relativizza tutto ciò che è meno di Dio. Con una promessa-certezza. Cristo che è il Figlio di Dio ha detto di se stesso:
Io sono la luce del mondo, chi segue me avrà la luce della vita.
Tutto questo comporta un itinerario di configurazione a Cristo, diventare Cristo, vivere, ma non vivere più se non in Cristo e per Cristo.”