Foibe, il giornalista Toni Capuozzo sul “Giorno del ricordo” e la ferocia delle ideologie

Scritto da il 10 Febbraio 2021

 

Il 10 febbraio di ogni anno la Repubblica italiana celebra la solennità civile nazionale del “Giorno del ricordo” per ricordare le migliaia di vittime dei massacri delle foibe e l’esodo degli istriani, fiumani e dalmati dalle loro terre.
Proprio oggi sulla sua pagina facebook il giornalista e inviato di guerra Toni Capuozzo ha ricordato la storia di una delle tante vittime di questa pagina oscura di storia del ‘900:
Pur di scolorire la tragedia delle foibe e il dramma dell’esodo si ricorre a due argomenti: erano pochi, gli infoibati, ed erano fascisti su cui si esercitava una comprensibile vendetta. Oggi voglio ricordare solo una vittima, che da sola basterebbe a spiegare la ferocia delle ideologie.
Si chiamava Angelo Adam, meccanico, ed era di Fiume. Il 2 dicembre 1943 era stato deportato dai nazisti a Dachau, con il numero di matricola 59001.
Era sopravvissuto ed era tornato alla sua città. Nel 1945 venne prelevato con la moglie dai titini e scomparve. Come la figlia diciassettenne, che aveva chiesto notizia dei genitori. Angelo Adam aveva 45 anni, era italiano, era antifascista, ed era ebreo.
Già nel 2018 Capuozzo aveva toccato il tema commentato il caso del corteo antifascista di Macerata dove si era inneggiato alle foibe ricordando che i titini “infoibarono persino membri del CLN” e come gli esuli di Fiume, da Zara e da Pola furono accolti in Italia
… con le bandiere rosse dai portuali di Ancona. Con la protesta dei ferrovieri bolognesi – dato che – era comodo addossare loro, che fuggivano dal paradiso socialista le colpe che erano di tutti gli italiani.

Il Giorno del ricordo è stato celebrato ogni anno a partire dal 2006 quando era in carica come Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi.  Si stima che le vittime a oggi accertate infoibate dai partigiani jugoslavi siano state circa 5mila. Per quanto riguarda gli istriani e dalmati che emigrarono dalle loro terre a partire dal 1945 si parla invece di circa 350mila persone.

 

 


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