Orecchio sul Mondo Socio Sanitario – Lean management in sanità: un esempio di benessere organizzativo (I parte)

Scritto da il 13 Settembre 2023

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Orecchio sul Mondo (28) – Il lean management nacque all’interno dell’azienda Toyota Production Systems (TPS), per mano di Taiichi Ohno, con l’obiettivo originale di assicurare un servizio di realizzazione del prodotto (automobili, in questo caso), senza alcun difetto ed utilizzando metodologie che permettessero di diminuire gli sprechi e rispondere il più possibile alle domande del cliente.

Questo tipo di strategia è stata poi applicata a diverse tipologie di organizzazione, tra le quali anche quelle sanitarie. L’adozione di questo tipo di sistema ha permesso al sistema sanitario di diminuire i costi, aumentare la salvaguardia del personale e la qualità delle cure verso i pazienti.

Il Lean management applicato all’ambito sanitario consiste in una serie di metodologie operative utili a massimizzare l’efficacia dell’intervento sul paziente, riducendo le attese e gli sprechi.

Esso pone particolare enfasi sui bisogni del degente, coinvolgendo il curante e mirando ad una continua evoluzione delle modalità operative. Come sottolineato da due famosi studiosi Rotter, Plishka, sono due le caratteristiche del lean management in sanità: una filosofia lineare (principi di natura conseguente e lineare, attività in grado di apportare cambiamenti positivi) ed attività lineari (linearità applicata alle dimensioni di sviluppo e valutazione).

L’applicazione del concetto di lean management richiede, quindi, che una filosofia che permetta un approccio lineare ai compiti sia già integrata all’interno dell’organizzazione.

Alcune delle metodologie adottate all’interno del lean management in campo sanitario includono:

  • Value stream mapping (VSM): la mappatura del flusso di valore fornisce una sequenza entro la
    quale diviene più semplice gestire il processo di cura verso i diversi pazienti;
  • Rapid process improvement workshop (RPIW): un periodo di tempo entro la quale i degenti, insieme alle proprie famiglie ed allo staff ospedaliero si focalizzano su un singolo problema, tentando di creare soluzioni ed implementare cambiamenti sostenibili sul lungo periodo;
  • L’insieme di concetti che assicurano una postazione di lavoro pulita ed organizzata;
  • Il problem solving: metodo standardizzato di risoluzione dei problemi, il quale segue un preciso piano procedurale;
  • Tecniche di “fermo della fila”: la possibilità, da parte dell’organico sanitario, di poter stoppare il processo di cura laddove venga percepito un errore all’interno dello stesso; ciò permette di evitare il diffondersi di tali inconvenienti e di individuarne le cause principali;
  • Daily visual management (DVM): il sistema permette di aumentare l’efficacia della comunicazione, assicurandosi che le informazioni siano disponibili al bisogno; questo obiettivo si raggiunge utilizzando misure specifiche e trasparenti per far fronte ai cambiamenti, così che essi siano noti a tutto il personale;
  • Standard work: permette di individuare gli step costituenti un corso di trattamento all’interno di un piano di cura multidisciplinare; esso prescrive quindi un modo uniforme di ottenere il risultato atteso, basandosi sui dati disponibili perché questo avvenga.

 

Orazio Cassiani 

 

 

LM in economia e management internazionale delle aziende sanitarie, LM in SIO. Master e senior in gestione e management delle HR, MADIMAS. Esperto in modelli di gestione ed accreditamento, risk management. PSQM certificato RINA. Consigliere OPI Reggio Emilia e già vice CID ER. Albo esperti AGENAS ed OPI. Ufficiale (cdg) CRI.

 

“Strumenti di gestione delle Risorse Umane in un’azienda sanitaria” di Orazio Cassiani

 

 

Dopo questi mesi ed anni caratterizzati da una pandemia, una guerra, una grande crisi economica, ho il piacere di annunciare l’uscita del mio prossimo libro intitolato “La gestione delle Risorse umane in un’azienda sanitaria“.

Espressione del lavoro in TEAM di studenti e stagisti, si offre quale strumento utile agli studenti per acquisire competenze ed esperienza ed ai professionisti sanitari per tracciare il perimetro entro cui sviluppare ed applicare modelli organizzativi innovativi.

Anche con questo ultimo elaborato tutti i proventi saranno destinati a La Caramella Buona Onlus“.


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