Il direttore sportivo Motta ha parlato sul mercato e il finale del ritiro
Riccardo Motta, direttore sportivo del Carpi, ha parlato con Radio 5.9 sulle battute finali del ritiro di Fiumalbo, il mercato chiuso con il botto (Simone Saporetti in attacco) e il futuro imminente che vedrà un’amichevole al Cabassi contro la Primavera del Sassuolo e la preparazione allungata dato il rinvio del campionato di Serie D a domenica 10 settembre.
Come sta il Carpi in questo ritiro che è ormai agli sgoccioli?
“La squadra sta bene e fisicamente lavora forte. Apprezziamo, anche se non avevamo dubbi, la disponibilità, l’attitudine e la volontà dei ragazzi. Dobbiamo amalgamare il gruppo e trovare l’alchimia giusta quanto prima“.
Massimiliano Rossi è l’unico che sta facendo allenamenti separati. Quando potrebbe rientrare?
“A parte Sabattini e Tcheuna che hanno avuto un po’ di febbre e sono già recuperati, Massimiliano Rossi è l’unico che si è allenato a parte perché sta completando un percorso di recupero da un’operazione al ginocchio. Da poco ha ripreso a toccare il pallone, quindi speriamo di averlo a disposizione entro una quindicina di giorni“.
Come avete organizzato il ritorno a Carpi di sabato 12? Alle 18:00 scenderete subito in campo al Cabassi contro il Sassuolo Primavera, bi-campione in carica del Torneo di Viareggio e recentemente battuto per 2-1 in amichevole dall’Imolese.
“Partiremo da Fiumalbo al mattino, pranzeremo a Carpi e poi andremo a giocare alle 18:00. Lavoriamo come se preparassimo una trasferta, però sarà il nostro primo impegno al Cabassi davanti ai nostri tifosi. Sarà un buon test amichevole e sicuramente si alzerà il livello di difficoltà perché il Sassuolo ha uno dei migliori vivai d’Italia“.
Il mercato si è chiuso con l’arrivo di Saporetti o avete altre idee?
“Non ci sarà altro. Il mercato è chiuso. Avevamo altre opzioni, ma in ritiro abbiamo avuto buoni riscontri da alcuni ragazzi della Juniores. Preferisco dare valore alle nostre risorse e penso che un paio di loro potrebbero fare parte della Prima Squadra“.
Come si è risolta la trattativa per portare Saporetti a Carpi? I tempi si erano allungati e a momenti sembrava che fosse saltato tutto.
“Saporetti è stato il primo nome che ho fatto alla Società ed è stato l’ultimo ad arrivare dopo 2 mesi. Era il prototipo di attaccante che cercavamo e siamo stati bravi a tenere viva una trattativa che non sembrava fattibile. Ho sondato altri nomi, ma in cuor mio ci ho sempre creduto al buon esito, anche quando tutto sembrava perso. È stata determinante la volontà di Claudio Lazzaretti che ha fatto un investimento mai fatto prima. In caso di Serie D, Saporetti ha ragionato solo in funzione del Carpi“.
Cosa pensi del rinvio dell’inizio della Serie D al 10 settembre?
“Le categorie come le nostre sono sempre le vittime. I club dilettantistici fanno investimenti, pianificano, hanno costi diversi e si trovano a dover cambiare programmi sempre per colpa di burocrazie consentite. Ci sono tanti enti e step da seguire, facendo sì che la variabile più importante, che per me è il tempo, venga strumentalizzata“.