Lettera alla Diocesi di Carpi per chiedere la chiusura della mostra “Gratia Plena”, sabato pomeriggio un sit-in davanti al Museo Diocesano

Scritto da il 7 Marzo 2024

Sabato pomeriggio un sit-in pacifico davanti al Museo Diocesano di Carpi per chiedere la chiusura della Mostra “Gratia Plena” 

 

gratia plena carpi

 

 

Emilia-Romagna, Carpi – Riceviamo e pubblichiamo la lettera indirizzata al Vescovo Erio Castellucci, alla Diocesi di Carpi e ai giornali, dagli organizzatori del sit-in che si terrà  sabato 9 marzo, alle ore 15:15, per chiedere la chiusura della mostra “Gratia Plena”.

La Diocesi aveva già espresso la propria posizione in un comunicato stampa dove, rispondendo alle polemiche su uno dei quadri esposti, giudicato da varie persone  “blasfemo” e “dissacrante“, si affermava come i giudizi espressi “pur rientrando nella libera circolazione delle opinioni” risultavano “irrispettosi nei riguardi del percorso compiuto soprattutto dall’artista e anche dai promotori” sottolineando come nulla di tutto ciò fosse rilevabile “davanti ad una visione delle opere corretta (ovvero ognuna vista nell’insieme dell’esposizione), documentata (l’esatto punto di visione come indicato anche nel catalogo ad esempio per il quadro intitolato “INRI – San Longino”) e con sguardo limpido (vedi fra Cristoforo nei Promessi Sposi “omnia munda mundis” “tutto è puro per i puri” citando San Paolo, Tt 1,15)”.

 

La lettera indirizzata alla Diocesi di Carpi

“Siamo un gruppo di giovani e di famiglie, la maggior parte di Carpi, più altre da tutta l’Emilia-Romagna.

In questo tempo di Quaresima una grande sofferenza attanaglia il nostro cuore e non ci dà pace: ci preme infatti mettere in luce tutto il disagio che é nato in noi dall’apprendere, dall’articolo della Nuova Bussola Quotidiana a firma di Andrea Zambrano, che nella Chiesa consacrata a Sant’Ignazio di Carpi é stata inaugurata la mostra intitolata “Gratia Plena”.

Il nostro intento – spiegano gli organizzatori del sit-in, è quello di – porre l’attenzione sul fatto che, proprio in tempo di Quaresima, su iniziativa della Diocesi di Modena e Carpi (in una chiesa attualmente ancora consacrata!), si sia deciso di allestire una mostra i cui contenuti costituiscono una grave offesa ai nostri occhi e alla nostra Fede più autentica.

Sul punto va detto che un’arte “sacra” che non sia di immediata comprensione da parte del fedele, se non facendo uso del relativo opuscolo, e che susciti invece sentimenti opposti rispetto a quelli che si dovrebbero riservare a nostro Signore in Croce, non é da ritenersi tale.

La Chiesa nella sua storia ha sempre svolto un ruolo didattico attraverso l’arte, e questo perché il fedele spesso non aveva gli strumenti culturali ed intellettuali per comprendere, e soprattutto leggere, le Sacre Scritture.

Ecco perché la domanda che guida il nostro giudizio é:” Tutto questo é per una maggior Gloria di Dio?” . E ancora:” Qual é la funzione delle raffigurazioni oscene ed oltraggiose aventi ad oggetto Gesù e la Madonna, se non quella di “scandalizzare i piccoli”?”.

I “piccoli” di cui parla Gesù nel Vangelo sono in primis i nostri figli, che educhiamo con tanta fatica; che teniamo lontani dalla pornografia dilagante nella società di oggi; che incoraggiamo a venire a messa perché la Fede ci ha cambiato la vita per sempre; che vorremmo appassionare all’arte,
quella vera e veramente “sacra”, che suscita sentimenti di abbandono e fiducia nel Signore.

Infine sono “piccoli” anche le persone che non credono, a cui dobbiamo dare risposte convincenti perché ci chiedono di essere seri ed autentici, senza timidezze e tentennamenti di alcun genere. Non scandalizzate questi nostri piccoli: siate Chiesa, siate Madre che, come sposa di Cristo, gli rimane fedele e ha cura dei suoi figli.

In conclusione, chiediamo quindi al Vescovo Erio Castellucci e ai curatori della mostra, la chiusura immediata di ques’ultima, a maggior ragione essendo in questo tempo sacro di Quaresima che ci prepara alla Passione e Resurrezione di Nostro Signore.

Poichè la Fede in Cristo è ciò che abbiamo di più caro nella nostra Vita – concludono – sabato pomeriggio un gruppetto di noi si troverà di fronte alla Chiesa di Sant’Ignazio a volantinare e saremo disponibili per un confronto e un dialogo con le persone che avranno visto la rappresentazione per riflettere insieme sulle intenzioni della Mostra”.

Firmata,
Marta Polia, Benedetta Pari, Chiara Verrini. 

 


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