I tre accusati per aver imbrattato il “castello” di Carpi sono maggiorenni e residenti nella stessa Città dei Pio. Identificati con telecamere e agenti in borghese, rischiano fino a 6 mesi di carcere
La Polizia Locale ha denunciato tre giovani con l’accusa di aver imbrattato alcuni muri del Palazzo dei Pio: i fatti sono avvenuti il mese scorso, nottetempo, nel cosiddetto “passo degli sbirri”, cioè il portico che collega piazzale Re Astolfo con il cortile delle Stele.
I tre denunciati, tutti maggiorenni e residenti a Carpi, sono stati identificati grazie a un’attività di indagine che si è avvalsa sia del sistema di videosorveglianza comunale, sia del nucleo di agenti in borghese, specializzati in questo genere di lavoro.
Il reato di imbrattamento in concorso, se commesso – come questa volta – su cose di interesse storico o artistico, è punibile con la reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro; inoltre il giudice può disporre l’obbligo di ripristinare e ripulire i luoghi danneggiati sostenendone le spese oppure, come sarebbe in questo caso, l’obbligo di rimborsare quelle eventualmente sostenute da altri: il Comune infatti ha già cancellato le scritte vandaliche.
Il commento di Mariella Lugli, assessore alla Sicurezza
Ancora una volta, grazie all’ottimo lavoro della Polizia Locale e alle videocamere, è stato possibile denunciare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena persone sospettate di atti vandalici contro il patrimonio pubblico, per di più di interesse storico qual è l’area monumentale in questione.
Il messaggio agli imbrattatori, minorenni o no, e anche alle loro famiglie, è che nulla sarà lasciato intentato per perseguire gli autori e far loro risarcire i danni. Intanto il Comune ovviamente attende con fiducia e rispetto il responso della magistratura.