Superlega, la creatura di Florentino Perez e Andrea Agnelli mette a rischio la credibilità del calcio europeo

Scritto da il 20 Aprile 2021

© Foto Alberto Ramella SYNC / AGF

Vento di bufera spira in direzione contraria alle “big” del calcio europeo: gli organi di controllo del calcio continentale (Uefa e Fifa) e la politica dicono no ad una nuova Superlega

Lunedì 19 aprile 2021 entrerà nella storia come la data di un possibile scisma nel mondo del calcio europeo.

Sono le prime ore del mattino quando le agenzie di stampa specializzate in notizie sportive iniziano a battere la notizia secondo la quale 12 fra i maggiori club europei avrebbero avviato le pratiche per la creazione di una “Superlega“, competizione in buona sostanza parallela alla Uefa Champions League.

Cinque squadre inglesi (Manchester United, Manchester City, Liverpool, Arsenal, Chelsea e Tottenham), tre spagnole (Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid) ed anche tre italiane (Juventus, Milan e la presto scudettata Inter) accumunate da due fattori comuni: la grande popolarità ed appetibilità del brand e un mostruoso ed in costante crescita monte debitorio.

Una competizione a numero chiuso, alla quale si potrebbe aver accesso solo per “licenza dei club fondatori” e senza alcuna possibilità qualificatoria e meritocratica.

Le immediate reazioni degli organismi di governo nel mondo del calcio 

Un terremoto non esente da immediate e durissime reazioni.

Le prime, in ordine cronologico, sono state quelle di vari club europei di primissimo piano, capitanati dal detentore della Champions League, il Bayern Monaco.

Il club bavarese, per bocca del “presidentissimo” Karl-Heinz Rummenigge, ha immediatamente preso le distanze, negando in maniera assoluta un coinvolgimento.

Al “contro endorsement” tedesco si sono immediatamente accodati anche Porto, Ajax, Borussia Dortmund e Psg.

Durissima anche la presa di posizione, nel nostro paese, da parte di Atalanta, Cagliari ed Hellas Verona che hanno presentato alla Figc un documento con annessa richiesta di immediata estromissione dalla Serie A di Juventus, Milan ed Inter.

Il monito del Presidente dell’Uefa Aleksander Ceferin e le violente accuse ad Andrea Agnelli  

Durissima la presa di posizione della Uefa e del potentissimo ed apprezzato Presidente Aleksander Cerferin.

Il Presidente ha minacciato i club che avessero intenzione di proseguire nell’organizzazione della Superlega con l’immediata esclusione dalle competizioni europee attualmente in vigore (Champions League ed Europa League) e la contestuale estromissione di tutti i calciatori facenti parte delle rose di suddetti club dalle rispettive nazionali.

Un “colpo di clava” al quale hanno fatto eco varie Federazioni nazionali minacciando l’estromissione dai vari campionati.

Ceferin poi, sempre nella torrenziale giornata di lunedì 19 aprile, si è scagliato contro il Presidente della Juventus Andrea Agnelli:

Avevo sentito delle voci nelle scorse settimane e mi ero rivolto ad Andrea (Agnelli) per chiedergliene conto. Lui, dopo aver negato categoricamente stigmatizzandole in semplici illazioni, ha smesso dallo scorso sabato di rispondermi al telefono ed ora mi ritrovo a venire a conoscenza di questo nuovo progetto direttamente dalla stampa“.

Una rottura forse dolorosa dato che l’Avvocato e Dirigente sloveno è proprio il “padrino” della figlia di Andrea Agnelli.

La politica si oppone alla creazione della Superlega 

Anche i Governi centrali Nazionali si sono progressivamente schierati contro la nascita di una competizione privata gestita direttamente dai club più potenti del “Vecchio Continente”.

Il primo, in ordine cronologico, a prendere una dura posizione è stati il Primo Ministro britannico Boris Johnson che ha definito il progetto di una Super League come “molto dannoso per il calcio” ed ha reso noto il proprio appoggio alle autorità calcistiche che volessero intraprendere debite contromisure.

Colpirà al cuore il gioco e darà dispiacere ai tifosi di tutto il Paese” ha tuonato l’inquilino del civico 10 di Downing Street.

Hanno fatto eco anche i Premier di Italia e Francia, Mario Draghi ed Emmanuel Macron che hanno definito il progetto contrario a qualsiasi logica meritocratica.

Il “no” dei tifosi ed il colpo di scena Jurgen Klopp

In una giornata ricca di reazioni emotive, spicca larghissimo dissenso da parte delle tifoserie, anche delle stesse squadre intenzionate a costituire la Superlega.

Un rigetto comune che ha visto sorprendente presa di posizione dell’allenatore del Liverpool Jurgen Klopp: il tecnico tedesco ha infatti minacciato le proprie immediate dimissioni qualora il suo club volesse ratificare la propria adesione alla manifestazione.


 

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