Rovereto sulla Secchia, domenica 26 giugno messa in ricordo della visita di Benedetto XVI: celebra il Vescovo Francesco Cavina
Written by Redazione Emilia-Romagna on 21 Giugno 2022
Domenica 26 giugno alle ore 11:00 a Rovereto sulla Secchia, nel parco di fronte al cimitero, il Vescovo Emerito di Carpi, monsignor Francesco Cavina, celebrerà una messa in ricordo del decimo anniversario dalla visita nel comune di Papa Benedetto XVI dopo il disastroso terremoto che colpì la Bassa modenese.
Per l’occasione verrà scoperta una targa dedicata alla visita pastorale del Pontefice e in memoria di don Ivan Martini, il parroco di Rovereto che perse la vita proprio a seguito delle scosse del 29 maggio 2012.
Recentemente monsignor Cavina, intervistato all’interno del docu-film “Ricostruzione. Emilia-Romagna 2012-2022“, ha parlato della visita del Santo Padre ricordando come durante il ritorno verso l’elicottero che l’avrebbe riportato a Roma il Papa gli disse una frase significativa:
“Questa forse è stata la visita pastorale più bella che ho compiuto sino ad ora. Perché ho toccato con mano l’affetto delle persone verso il Pastore della Chiesa Universale“.
La visita del Papa portò certamente sollievo, per quanto possibile, ai cittadini emiliani colpiti dal dramma del terremoto. In molti, anche al di fuori della comunità ecclesiastica, apprezzarono la sincera vicinanza del Pontefice.
Inoltre, durante l’evento, il Papa si rese disponibile a incontrare moltissime persone rompendo i protocolli che erano stati definiti per l’occasione pur di poter assicurare ai presenti la propria benedizione e qualche parola di conforto.
Le parole del Santo Padre
“Abbraccio con la mente e con il cuore tutti i paesi, tutte le popolazioni che hanno subito danni dal sisma, specialmente le famiglie e le comunità che piangono i defunti – disse il Pontefice all’inizio del proprio intervento – Avrei voluto visitare tutte le comunità per rendermi presente in modo personale e concreto, ma voi sapete bene quanto sarebbe stato difficile. In questo momento, però, vorrei che tutti, in ogni paese, sentiste come il cuore del Papa è vicino al vostro cuore per consolarvi, ma soprattutto per incoraggiarvi e per sostenervi”.
Fede e concretezza
Il Pontefice non si limitò a parole formali o di semplice conforto spirituale ma si appellò alle istituzioni affinché nessuno restasse indifferente “davanti a chi è nel bisogno” e ricordando come la Chiesa sarebbe stata vicina oltre che con la preghiera anche “con l’aiuto concreto delle sue organizzazioni“. Cosa che poi, effettivamente, avvenne.