RIPARTE DA PESARO E DALLE FINAL EIGHT LA STAGIONE DELLA VIRTUS
Scritto da Lucio Bertoncelli il 13 Febbraio 2022
nella foto Virtus : Kevin Hervey che dovrebbe finalmente tornare disponbile dopo oltre due mesi, qui impegnato proprio contro Brindisi nella gara di andata in cui fu mattatore assoluto e top scorer del match (20 punti in 26 minuti, 6 rimbalzi, il 75 % da tre, per una valutazione di +22)
Milos Teodosic dopo quasi un mese potrà ritornare in Coppa Italia nel quarto di finale contro l’Happy Casa Brindisi
La tormentatissima stagione della Virtus avrà una ripartenza dal quarto di finale delle Final Eight Frecciarossa alla Vitrifrigo Arena contro l’Happy Casa Brindisi. Facendo i debiti scongiuri, ormai di prammatica dopo 20 infortuni e malattie varie nei primi sei mesi, dovrebbero tornare disponbili sia Milos Teodosic che Kevin Hervey, considerando che tra marzo e aprile rientrerà tra i convocabili anche Awudu Abass, le Vnere dopo tanta apnea e difficoltà, potrebbero rivedere la luce e tirare il fiato. Se in Italia la situazione è assolutamente in linea con le attese e gli obiettivi, in Europa la squadra di Scariolo non ha un bilancio soddisfacente complice anche un girone all’insegna di un grandissimo equilibrio. La formula demenziale dell’Eurocup di quest’anno non avrebbe garantito in ogni caso, un play off favorevole, trovandosi a metà classifica del gruppo B è del tutto evidente che il futuro è nebuloso e imperscrutabile ma, una Virtus al completo di tutti i suoi effettivi, ha dimostrato di poter vincere contro chiunque su qualsiasi campo.
Intanto l’approccio al quarto di finale delle Final Eight non poteva essere migliore, infatti causa focolaio Covid in casa Sassari, oggi la Virtus salterà l’impegno di LBA e potrà riposare recuperando energie fisiche e nervose. La sconfitta patita sul finale a La Fonteta ha mostrato con chiarezza che, nell’ultimo quarto, nel serbatoio Virtussino si accende e lampeggia la spia della riserva, pertanto la settimana di sosta senza impegni agonistici e senza viaggi è come una manna piovuta dal cielo.
La sconfitta con Valencia ha, ovviamente, detto anche tanto altro, in primis che, a gioco lungo, non si possono regalare in Europa due tra i migliori del quintetto base senza pagare dazio. Inoltre che, oltre a tutti gli infortuni e accidenti vari accaduti in questi sei mesi, la Virtus paga a caro prezzo alcune scelte di mercato. In pratica i bianconeri hanno due visti occupati da stranieri che, fin qui, anche per infortuni, non hanno fornito un rendimento paragonabile alle attese e alle necessità della squadra.
I nomi li sanno tutti e sono oggetto d’infinite discussioni tra i tifosi sui social e non solo. Che Ty Sohn Alexander e Jakarr Sampson siano due corpi parzialmente estranei a questa squadra è sotto gli occhi di tutti, anche se a Valencia fino alla sciocchezza commessa su Prepelic l’ex Nba aveva fatto una partita solida e convincente. Nell’azione incriminata forse determinante per l’andamento della gara, lui ha pagato lo scotto del noviziato nel basket europeo. Prepelic e sopratutto il trio arbitrale ci hanno messo del loro ma lui indubbiamente commette un’ingenuità imperdonabile.
Adesso col ritorno della squadra al completo e la possibilità di allenarlo in diversi quintetti atipici, avremo modo di valutare la possibilità del suo inserimento nelle sinergie della squadra. Ma Valencia ha anche detto che la formula demenziale dell’Eurocup alla fine renderà i piazzamenti all’interno del primo girone tutto sommato scarsamente importanti. La partita secca, come dimostra l’Eurocup dello scorso anno, che sia giocata in casa o in trasferta è pur sempre una prova senza appello. Nel due su tre con Kazan la Virtus arrivò all’ultimo tiro per vincere in Russia e qui fu battuta senza se e senza ma, pur col bagaglio inutile delle 19 gare consecutive vinte in una competizione dal livello decisamente inferiore all’attuale.
Per cui guardare al futuro se con con ottimismo ma con serenità è assolutamente possibile, quando sarà al completo di tutti i suoi effettivi la squadra di Scariolo avrà la possibilità inalterata di giocarsi tutte le sue carte.