MESSINA E LA VIRTUS : EUTANASIA DI UN GRANDE AMORE

Scritto da il 26 Febbraio 2022

nella foto : Ettore Messina coach dell’Olimpia,  556 presenze sulla panchina Virtus, a Milano per il terzo anno consecutivo ha vinto 2 coppe Italia e una Supercoppa Italiana.

Non troverete in questa storia nè Tony Musante nè Ornella Muti grandi interpreti di una storia struggente e complessa . Ma credo altrettanta tristezza di fondo in questo suicidio assistito di un rapporto tra un allenatore di basket e la società che lo ha prima lanciato poi nutrito e coperto di onori e gloria in due periodi da capo allenatore dal 1989 al 1993 e dal 1997 al 2002, vincendo tutto ciò che era possibile : scudetti, 2 euroleghe, coppa delle coppe e coppa italia.

A 62 anni e dopo 33 di panchine da capo allenatore il coach siculo – mestrino – bolognese ha evidentemente capito che, per riacquistare l’equilibrio perduto dopo il ritorno in Italia dal dorato esilio Americano, doveva rescindere il cordone ombelicale con la Vnera. In una piccata risposta ad Andrea Tosi, autorevole firma della Gazzetta dello sport, nel post partita della Coppa Italia, il coach ha confutato l’affermazione secondo cui ” la sua squadra non vinceva un trofeo da un anno”. Per dirlo alla Crozza – Feltri la cosa è fattuale ma nonostante la vittoria evidentemente la considerazione di Tosi ha toccato un nervo scoperto e ha scatenato una reazione spropositata in cui, l’allenatore più vincente della storia del basket italiano, ha mendicato scuse puerili affermando che nel frattempo aveva partecipato alle Final Four di Eurolega e, successivamente, perso per pura sfiga lo scudetto. Sarebbe già sufficiente questa sgradevole considerazione in totale disprezzo della più elementare regola del fair play sportivo che impone di riconoscere i meriti dell’avversario che ti ha sconfitto, per etichettarlo come una persona sgradevole.

Se la faccenda si fosse fermata lì, i più benevoli dei tifosi Virtus per cui il coach catanese è ancora un mito, gli avrebbero perdonato la pessima uscita giustificandola con la tensione della finale da poco terminata. Per rincarare la dose e chiudere definitivamente il rapporto col passato, ha invece rilasciato un’intervista a Luca Chiabotti, giornalista molto vicino al mondo Olimpia, in cui in pratica ha affermato che” per ritornare in pace con noi stessi (intesi come Armani Milano) non potremo esserlo se non vinceremo lo scudetto contro la Virtus”.

Dichiarazione significativa  che, nonostante siano trascorsi 9 mesi, dimostra come non sia  riuscito in nessun modo a elaborare il lutto di una sconfitta dalla portata storica sia nei modi che nei numeri. A Bologna Ettore Messina è ancora considerato da tanti un mito, il ricordo dei trionfi e delle 556 panchine è duro a morire, solo due anni fa, dopo quasi vent’anni di assenza è stato accolto da alcuni minuti di applausi al suo ingresso sul parquet. Vedremo come andrà il 10 aprile quando, alla Virtus Segafredo Arena, la Virtus di Scariolo sfiderà l’Armani di coach Messina, può essere che gli applausi ci siano o invece si trasformino in un assordante silenzio.

 


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