Massimiliano Allegri a “Sky Calcio Club”: “Il gioco dal basso? Io alla Juve minacciai di togliere Buffon”

Scritto da il 24 Marzo 2021

Intervenuto alla trasmissione condotta su Sky dal noto giornalista sportivo Fabio Caressa, l’ex tecnico della Juventus Massimiliano Allegri ha catalizzato l’attenzione con alcuni gustosi aneddoti sulle vincenti esperienze vissute al Milan ed alla Juventus, dando il proprio parere sui “neologismi” tanto in voga nel calcio contemporaneo.

LA GESTIONE DI THIAGO SILVA E ALESSANDRO NESTA: L’ESPERIENZA AL MILAN

«Sono arrivato al Milan e Nesta e Thiago mi dissero: ‘Mister, mi raccomando, lavoriamo con i quattro difensori perché ne abbiamo bisogno’. Detto da Nesta e Thiago… che Nesta è stato un giocatore… Ale era ‘na roba… A parte quando si piegava alla fine del primo tempo: ‘Mister non ce la faccio più!’. ‘Eh, non ce la faccio più… Bisogna che tu giochi, perché non ce n’ho altri!’. Vuol dire che, comunque, anche i grandi campioni, non tanto gli attaccanti che devono tirare in porta, ma i difensori si devono abituare ai contrasti, al contatto“.

IL PASSAGGIO ALLA JUVE E LA MINACCIA DI GIOCARE SENZA PORTIERE

Quando Chiellini e Barzagli difendevano in allenamento, nel due contro due, vedevi proprio che godevano nel difendere. Era ‘na roba bella da vedere. Si esaltavano… ‘na roba fenomenale. I difensori devono difendere, il portiere deve parare… cioè… l’attaccante deve far gol! Sono anni che si gioca venendo fuori da dietro. Il calcio è come un vestito grigio. Cioè, il vestito grigio usava cent’anni fa… non passa mai di moda. Poi dopo le mode sono il maglione a quadri, una volta te lo fanno bianco e rosso, una volta te lo fanno con un quadro più grosso, una volta ci mettono il rombo e una volta ci mettono il rettangolo. Ma il vestito grigio è uguale al calcio. Il classico non passa mai di moda. Giustamente il portiere deve giocare con i piedi, ma quando si può giocare. Io lo dicevo agli ultimi due portieri che ho avuto, a Gigi e a coso: ‘Oh… giochiamo, ma alla prima palla mezza e mezza, per non togliervi certezze, buttiamo la palla là. Tanto un è miha vergogna, staremo due o tre minuti con la palla per aria, poi dopo riprendiamo a giocare. La prima volta che sono arrivato alla Juventus, si gioca a Chievo. Mi portano i dati del possesso palla: ‘Buffon, un minuto e trentanove’. Un minuto e trentanove?! Poi il mediano: ‘Quarantacinque secondi’. Ho detto: ‘No, vabbè… qui c’è qualcosa che non torna. Devo aver sbagliato qualcosa. Ho fatto qualche cazzata’. Allora sicché chiamo la squadra e gli dico: ‘Allora ragazzi facciamo una roba. Troviamo un bell’accordo tra tutti noi. Decidete, io sono democratico. Dovete decidere voi: o non si passa più la palla indietro a Buffon, o vi tolgo il portiere’. Ripeto, ci vuole equilibrio, in tutte le cose ci vuole equilibrio: bisogna giocare da dietro… quando non si può giocare dietro, bisogna buttare la palla lunga».

Massimiliano Allegri [dalla puntata di ‘Sky Calcio Club’ del 21 marzo 2021]

 

Enrico Bonzanini


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