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La Virtus resta attaccata al trenino per i play off, l’Olimpia praticamente fuori

Scritto da il 21 Gennaio 2023

nella foto Virtus : Daniel Hackett play maker della Virtus, autore di una prova molto positiva contro i greci del Panathinaikos

Dopo 20 giornate primi bilanci dell’Eurolega

Venti turni della stagione regolare dell’Eurolega  già disputati, ne restano 14 e la classifica inizia a delinearsi nonostante risultati sorprendenti ad ogni turno. Quattro squadre in testa con le stesse vittorie : Olympiakos, Barcellona, Real Madrid e Fenerbhace con 13 vittorie, a ruota lo Zalgiris con 12, Monaco pure a 12 poi con 11 Baskonia e Maccabi. Queste 8 ad oggi sarebbero ai play off, il gruppone tuttavia è sgranato, tre squadre seguono a 10 vittorie e sono Efes (i due volte campioni uscenti non ingranano e hanno perso stasera a Monaco contro il Bayern), Stella Rossa e Valencia. Seguono ad una vittoria Partizan e Virtus che sono le ultime che, ancora, possono onestamente e legittimamente nutrire qualche speranza seppur remota di raggiungere i play off.  Le ultime 5 invece, conti alla mano, debbono realisticamente abbandonare l’idea di giocare la post season.

Il fallimento dell’Olimpia fa sensazione

Desolatamente ultima con sole 6 vittorie la squadra di Armani e Messina, è inutile dirlo, la grande sorpresa in negativo della stagione. Squadra profonda e ambiziosa costruita con dovizia di mezzi economici (largamente oltre i 30 milioni) può avanzare molte attenuanti per il numero e la qualità degli infortuni (Shields e Pangos su tutti) ma il rendimento è incredibilmente insufficiente. La squadra denota un deficit di fiducia, la sconfitta casalinga di questa sera contro l’Asvel è la cartina di tornasole di un’annata da dimenticare, almeno in Europa. I biancorossi erano, alla vigilia, tra le massime candidate ad alzare la Coppa, invece non hanno mai dimostrato di poter essere competitivi.

La Virtus aspetta Abass e spera nella miglior condizione degli altri

Scariolo potrebbe avere, a giorni, la disponibilità a convocare Awudu Abass che, in pratica, manca da 15 mesi. Il giocatore comasco da qualche giorno si allena col gruppo squadra e  le notizie sono che potrebbe essere nel roster già a fine mese nella gara casalinga con la Tezenis Verona di Alessandro Ramagli. Un’aggiunta importante per la Virtus in questo momento per tanti motivi ben noti, Abi è un difensore coi fiocchi che può tenere su tutti i ruoli dell’attacco avversario. Per gioire completamente lo staff tecnico deve ritrovare la migliore condizione di Mickey e Lundberg appiedati da infortuni che ne limitano ancora il rendimento. Per seguire il ruolino di marcia che le consenta di agganciare l’ultimo posto play off le Vnere dovrebbero conquistare almeno 8-9 vittorie per concludere a quota 17-18 che, storicamente nelle ultime stagioni, hanno consentito di disputare la post season. Certamente impresa non facile ma possibile specie se non si verificheranno altri infortuni gravi.

Il risparmio delle forze diventa indispensabile negli ultimi 5 mesi

Lo staff tecnico della Virtus ha iniziato gia da mesi a provare a centellinare le forze di tutto il roster. Anche a costo di suscitare polemiche fra i tifosi Scariolo ha creato delle gerarchie, dividendo i titolari in Eurolega da quelli del campionato. Belinelli, Mannion, Weems hanno giocato tanti minuti in Lba e molti meno in Eurolega. Il ritorno di Abass potrà ridurre il minutaggio anche di Cordinier, tutto questo potrà consentire al gruppo di non arrivare in fondo alle due competizioni troppo spremuti (come successo lo scorso anno alla Virtus e il precedente a Milano). Tutte le scelte sono ovviamente discutibili ma fin qua Scariolo ha avuto ragione. Il problema vero è che nessuna squadra può avere due Teodosic (che non esistono) ma in campionato il fuoriclasse Serbo è meno determinante, almeno fino ai play off. E’ chiaro che ogni considerazione è sempre legata al maggior numero possibile di rotazioni, se tutti stanno bene la profondità del roster può garantire la miglior condizione di tutti.

 


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