La Virtus : il paradosso vincente

Scritto da il 16 Ottobre 2023

Awudu Abass, decisivo nella trasferta vittoriosa a Trento : in 19 minuti 15 punti, di cui 12 nel 3° quarto quando la Virtus ha piazzato il break decisivo che le ha permesso di vincere sul parquet Trentino.

La Virtus che nessuno ha costruito stupisce tutti

La Virtus che vince divertendo vive un paradosso incredibile. Di solito nello sport, ma anche nella vita, succede che le sconfitte siano orfane ma le vittorie abbiano tanti padri. Di questa nuova Virtus invece nessuno rivendica la paternità. Sergio Scariolo in pre campionato disse la famosa frase “la squadra che mi è stata consegnata già fatta” mentre il Presidente Zanetti nella successiva conferenza in occasione della presentazione di Luca Banchi sostenne “questa è la squadra di Scariolo^. Forse la verità non la sapremo mai ma credo che al mondo ci siano problemi maggiori, tuttavia la Virtus alla fine, chiunque l’abbia costruita, vince e piace.Fin qui ha vinto 4 delle 5 partite ufficiali fin qui giocate, restando in vantaggio per la maggior parte del tempo di gara. Nell’unica sconfitta (Zalgirsi al Paladozza), come tutti ricorderanno, le Vnere condussero anche di 15 punti cedendo soltanto nei minuti finali.

I leader e gli outsider

Partiti Teodosic e Weems ora il duo ex CSKA Hackett – Shengelia sono, insieme a Belinelli il capitano, sono i leader tecnici della nuova Virtus di Banchi. Hackett vecchia conoscenza di Banchi con cui ha vinto lo scudetto a Milano è il vero allenatore in campo, in stretta coabitazione con Toko Shengelia che in questa stagione ha iniziato alla grande sia come rendimento in campo che con leadership nello spogliatoio. Marco Belinelli con l’autorità dei gradi di capitano è da sempre il faro di questa squadra una vera guida tecnica e morale  per i più giovani.

La gara di Trento ha portato alla ribalta due ulteriori protagonisti : Awudu Abass decisivo per la vittoria sia in attacco dove nel 3° quarto le sue triple hanno spaccato la partita nel momento del recupero Trentino, sia in difesa dove ha tenuto sugli esterni di Galbiati che ad un certo punto segnavano da tutte le posizioni. La vera grande sorpresa della 3° di campionato è stato il primo squillo di Leo Menalo. Il ragazzo croato di origine, cresciuto in Italia nel prolifico vivaio della Stella Azzurra Roma, per un anno è stato bersagliato da infortuni di ogni genere a getto continuo. Dopo aver giocato spezzoni di partita nelle varie amichevoli Luca Banchi lo ha buttato dentro e il ragazzo (21 anni mt. 2,06) lo ha ripagato con 6 punti con 2/2 da 3, 2 rimbalzi, una persa e una recuperata il tutto in soli 9′.

Devontae Cacok giocatore difficile da decifrare

Con 17′ sul campo in due spezzoni si è finalmente visto Devontae Cacok, il centro di Chicago vincitore dalla panchina di un anello nba coi Lakers è un giocatore atipico come pochi. Doti atletiche superiori alla media anche per la nba, grande rimbalzista d’attacco, si fa apprezzare per ottimi fondamentali (palleggio e gioco di gambe inusuali per un centro). Purtroppo da l’impressione di essere molto lontano da trovare la sinergia con squadra e compagni. Per due volte servito a un metro dal ferro, spalle a canestro si è svitato con un giro di 36o° e ha finito per sbagliare il più facile degli appoggi che nessuno avrebbe potuto contestare viste le sue doti dinamiche. E’ probabile che abbia bisogno di tempo per capire il nostro campionato, resta da vedere se Banchi possa aspettarlo visti gli impegni ravvicinati in cui la sua presenza sarebbe indispensabile e anche la tegola di Polonara peggiora la situazione.

Banchi comunque ha già dimostrato, in un solo mese, di aver dato alla squadra una sua precisa identità e col lavoro riuscirà ad inserire anche Cacok, bisogna avere fiducia.


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