La Virtus da domani al completo, tornano i nazionali

Scritto da il 27 Febbraio 2024

Ritornano i nazionali, la Virtus si rituffa nell’Eurolega affrontando il Valencia

 

Nella foto Virtus di Matteo Marchi : Iffe Lundberg lo stakanovista del parquet, nelle due gare della sua  Danimarca ha battuto un record per il basket di oggi con 80′ in campo

La Virtus da domani lavora al completo

Nella giornata di oggi tutti i nazionali faranno ritorno alla base per preparare, da domani, la gara di Eurolega col Valencia, snodo fondamentale per il futuro europeo.

In otto bianconeri hanno continuato ad allenarsi alla Porelli ma gli altri hanno compiuto, chi più chi meno, un vero tour de force in giro per l’Europa. Pajola e Polonara in maglia azzurra, Ognjen Dobric con la Serbia, Cordinier con la Francia, Toko Shengelia con la Georgia, Lomazs nella Lettonia di Banchi nella quale è stato decisivo nella vittoria  sul filo di lana contro la Spagna di Scariolo e infine Iffe Lundberg con la Danimarca.

Proprio l’esterno Danese è stato il protagonista assoluto di queste qualificazioni agli Europei 2025, coach Allan Foss lo ha tenuto in campo per tutti gli ottanta minuti dei due incontri con Georgia e Finlandia, un’ottimo attestato di fiducia e un’iniezione di autostima per il giocatore, tuttavia non certamente una gran notizia per lo staff tecnico virtussino che ha bisogno di un Lundberg al massimo della condizione e riposato cominciando da giovedì per la sfida al Valencia.

Le prestazioni in Nazionale dei Virtussini

Al di là dei minutaggi d’impiego le prestazioni dei giocatori della Virtus nelle rispettive nazionali hanno confermato la qualità del roster bianconero  anche a prescindere dalla forza della squadra nel complesso.

Toko Shengelia ha palesato un’ottima condizione psico fisica pur nelle sconfitte della sua nazionale, Isaia Cordinier un protagonista nelle vittorie della Francia, Pajola e Polonara sopratutto in Ungheria hanno contribuito in modo determinante al successo, Ognjen Dobric non schierato da Pesic nella vittoria larga contro la Finlandia, ha avuto 12′ contro la Georgia ripagando il coach che, non dimentichiamolo, lo ha sempre considerato un uomo da quintetto in tutti i mondiali, con una buona prestazione sopratutto in difesa da sempre marchio di fabbrica di casa Dobric, infine Rihard Lomazs che ha finalmente potuto avere un minutaggio da consentirgli di dimostrare il proprio valore.

Dopo la lunga sosta che Eurolega sarà ?

Per la prima volta da quando esiste questa formula l’Eurolega si è fermata 3 settimane, tra gli addetti ai lavori è in corso un dibattito, legittimo, sui possibili riflessi della sosta. Indubbiamente per giocatori abituati a 3 gare la settimana una sosta così lunga in qualche modo può modificare gli equilibri consolidati fino a gennaio.

Il rischio maggiore è possibile che lo corrano le squadre che non hanno avuto giocatori nelle rappresentative nazionali perchè la sosta agonistica, ad alti livelli, è peggio dello stress da fatica. Valencia, prossima avversaria della Virtus e che arriverà domani a Bologna, aveva 3 giocatori nella Spagna di Scariolo e Inglis nella Francia, quindi da questo punto di vista non ci dovrebbero essere grosse differenze di rendimento tra i due schieramenti.

E’ fin troppo evidente che, alle normali difficoltà di previsione in Eurolega, questa della sosta sia una variabile che rende ancor più imperscrutabile ciò che accadrà da qui alla fine della stagione regolare, aumenta quindi il mistero e il fascino della competizione di cui però non si sentiva il bisogno, certi risultati imprevedibili sono li a dimostrarlo.

Gli arbitri sono sempre un problema anche a livello internazionale

Luca Banchi ha espresso forte malumore, per usare un eufemismo, per la direzione di gara di Saverio Lanzarini in Lettonia – Slovacchia, che la squadra di Banchi (e Lomazs) ha vinto in modo abbastanza netto.

Tra i due non corre buon sangue da parecchio tempo, basta ricordare la direzione di gara dell’arbitro bolognese, nel derby d’Italia di campionato in gennaio.

Un tecnico affibbiato per la lavagnetta e uno a Belinelli per una protesta soft come se ne vedono migliaia non sanzionate sia in Italia che in Europa, decisioni che hanno condizionato il risultato finale (+ 2 Milano).

La realtà è molto semplice : un arbitro bolognese non dovrebbe arbitrare una squadra bolognese, così si evitano sospetti, malumori e incomprensioni che poi sfociano, come si è visto, anche in campo internazionale, in questo, per una volta, il basket impari dal calcio.

 


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