La polemica sui minutaggi d’impiego dei giocatori non ha senso

Scritto da il 24 Ottobre 2023

Luca Banchi, head coach delle Vnere, viene discusso sui social per i minutaggi dei giocatori (Foto Virtus)

La polemica corre sui social

Non potendo criticare le prestazioni della Virtus (nove vinte e una sola persa in dieci gare ufficiali) sulle pagine social dei tifosi Virtussini divampa la polemica sui minutaggi riservati ai giocatori in campo.

Luca Banchi ha più volte dovuto rispondere a domande in sala stampa che riguardavano il tempo d’impiego di alcuni giocatori, in particolare i meno giovani e quelli più rappresentativi.

Nella precedente gestione tecnica i cambi avvenivani con puntualità quasi cronometrica : a metà del primo quarto venivano sostituiti il play e  il pivot, dopo un paio di minuti l’ala forte e così via, entro la fine del 1° quarto il quintetto era rivoluzionato. Tutto ciò a prescindere dal risultato e dalle prestazioni dei singoli, ovviamente c’erano alcune eccezioni riguardanti i falli e l’importanza del match.

Per l’utilizzo dei giocatori ogni coach ha le proprie regole

L’allenatore di una squadra di basket che col suo staff segue quotidianamente gli atleti e li deve gestire in campo e fuori sa perfettamente come utilizzarli sul parquet.

Luca Banchi ha ammesso, con grande onestà intellettuale, dopo la sconfitta con lo Zalgiris, che probabilmente aveva commesso qualche errore perchè non conosceva ancora bene i suoi giocatori. In quell’occasione non era sfuggito l’impiego di Pajola (11 minuti) e quello di Hackett (28). E’ chiaro che prendere in mano una squadra come la Virtus attuale con soli 3 allenamenti a disposizione prima del debutto nella stagione ufficiale non è stato semplice.

Nonostante l’ottimo lavoro degli assistenti rimasti (Serravalli – Fedrigo) gli aspetti su cui lavorare erano molteplici. Il tempo a disposizione era veramente poco ed è stato un mezzo miracolo fare dei risultati già all’inizio.

Ogni allenatore ha la propria filosofia riguardo i cambi e quanto lasciare in campo i giocatori. C’è chi inizia sempre con lo stesso quintetto, chi lo cambia spesso in base all’avversario, chi mette quelli che lui ritiene più forte e chi, invece, decide di proporre all’inizio giocatori “atipici” in modo da mescolare le carte dei quintetti.

Non esistono dogmi in questo campo, ci sono allenatori che cambiano sempre al secondo fallo commesso, altri solo al terzo, altri sul quarto fallo cambiano il giocatore e quelli che, spesso implorati dall’atleta stesso, lo lasciano sul parquet.

Ciò che però viene imputato a Banchi è un eccessivo utilizzo temporale di alcuni giocatori. Ad esempio ieri sera contro Sassari Shengelia leader riconosciuto della squadra è arrivato a 30′ e Mickey a 28′. La critica è quella che i due potrebbero, continuando così, arrivare a fine stagione molto provati.

Immagino che il coach risponderebbe a queste obiezioni sostenendo che prima bisogna vincere le partite poi, se possibile, risparmiare energie ipotetiche per il futuro, vincere aiuta a vincere e se la Virtus dovesse restare in alto sia in Italia che in Europa poi quelli “freschi” dovrebbero provare a prenderla.

La filosofia di Banchi

Come detto ogni coach ha una propria filosofia del basket, premettendo che ovviamente lo scopo finale è uno solo cioè vincere, c’è chi tiene in gran conto l’esigenza di preservare i giocatori più rappresentativi in una stagione massacrante e chi invece decide che prima bisogna pensare a vincere senza fare altri calcoli poi la stanchezza la valuteremo quando si manifesteranno le prime avvisaglie.

In particolare Banchi ha spiegato in maniera esauriente che al momento la priorità è conoscere i suoi giocatori e quindi mettere in campo quasi sempre il quintetto migliore ma, appena è possibile senza rischiare, dare minuti agli altri per valutarli e metterli nella condizione di averli pronti quando servirà.

Molti dei meno giovani Banchi li conosce benissimo per averli allenati (Hackett) per la loro fama (Belinelli, Shengelia e Mickey), altri li sta imparando a conoscere (sono quelli che erano già alla Virtus) in questo aiutato dallo staff che li segue da anni, poi ci sono i nuovi arrivati che sono da scoprire da parte di tutti.

Bryant Dunston, Jaleen Smith, Ognjen Dobric e Devontae Cacok. Se i primi 3 sono giocatori notissimi e con tantissime gare di Eurolega all’attivo, l’americano sembra sbarcato da un altro pianeta e la prima idea che viene guardandolo giocare è quella se non ci fosse, in Europa, uno già più pronto di lui.

Luca Banchi ne ha tratteggiato i contorni tecnici in un’intervista, non rivolgendogli un gran complimento “ne ho allenati dei peggiori” ma ha anche sottolineato che “importante che lui sia disponbile”.

Penso quindi che, vista la situazione di Polonara, la Virtus dovrà dare all’ex Cska Mosca (con cui ha giocato solo alcune gare di play off) una scadenza : o in breve tempo diventa utile alla squadra oppure meglio pensare ad un taglio perchè sarebbe un delitto non aiutare una squadra che sta facendo tanto bene.

 


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