Franco Zanichelli artista e insegnante tra Correggio e Carpi

Scritto da il 1 Luglio 2023

La retrospettiva di Franco Zanichelli pittore che ha rappresentato la sua città

Nella foto fornita dal Museo di Correggio : un acquerello di Zanichelli “Piazza Castello e il mercato” esposto nella mostra che terminerà il 30 luglio

Emilia-Romagna, Correggio – Nella splendida cornice del Palazzo dei Principi l’amministrazione Comunale di Correggio ha allestito una mostra retrospettiva di due artisti Correggesi che in epoche diverse hanno illustrato dal punto di vista artistico la città di Antonio Allegri.

Bruto Terrachini (1891- 1972) e Franco Zanichelli (1919-1989) sono i protagonisti della rassegna. Se per Terrachini non è un inedito infatti alcune sue opere (sculture) sono già state esposte nel museo cittadino e appartengono alle collezioni civiche, per Franco Zanichelli, dopo la sua morte avvenuta nel 1989, a parte una esposizione curata da Alberto Ghidini subito dopo la scomparsa,sul suo nome e la vita professionale era calato un velo di oblio per 30 anni.

In modo meritorio l’Amministrazione Comunale di Correggio ha voluto rivolgersi alle nuove generazioni che, per ragioni anagrafiche, non conoscono gli artisti del passato e le cui opere non si trovano nel Museo cittadino ma, in compenso, in tante abitazioni private della città e non solo, si trovano tante opere di Franco Zanichelli.

Inoltre, come ha ricordato la dottoressa Francesca Manzini, curatrice della retrospettiva, il Maestro Zanichelli è stato a tutti gli effetti il pittore della città.
Franco Zanichelli nato a Correggio nel 1913 ha compito gli studi artistici all’Ist. Venturi di Modena, abilitato prima all’insegnamento del disegno alle Scuole Medie superiori, nel 1950 vince la cattedra per l’insegnamento della Storia dell’Arte al Liceo Scientifico M. Fanti di Carpi.

Per questo il Maestro era conosciutissimo anche a Carpi, in quanto alcune generazioni di studenti Carpigiani si sono appassionati all’arte grazie a lui. Tra i suoi allievi per cui era “Zuzù” godeva della massima stima e alcuni sono stati avviati alle professioni artistiche.

Nonostante l’insegnamento scolastico lo tenesse impegnato nella stragrande maggioranza del tempo, il Maestro ha trovato il modo di dedicarsi a molteplici attività artistiche. Si dedicò dunque al ritratto, vedere il “ritratto di bambina” presente nella mostra. La bambina è la figlia Luisa che diverrà una nota stilista di moda.

Franco Zanichelli

Fu un ritrattista d’intensa e profonda espressione eseguì su commissione ritratti penetranti, dimostrandosi un vero “pittore dell’anima”.

Franco Zanichelli si è dedicato al paesaggio e alle nature morte servendosi di varie tecniche dall’olio al pastello, dall’acquerello alla tempera.

Persona schiva e riservata il Maestro era professionalmente curioso e appassionato e questo lo ha portato negli anni ad impegnarsi particolarmente nella decorazione pittorica murale. Eseguì molti studi per la decorazione di Chiese locali (S. Martino piccolo), edifici privati (Istituto Bellelli) e per il Palazzo Contarelli (ex Casa del fascio), oltre ad un dipinto murale nella cappella delle Sorelle minori Cappuccine di Jano di Scandiano.

In collaborazione con Riccardo Finzi progettò e disegnò l’artistico Santuario, in stile romanico e matildico, dedicato alla Vergine Maria di Pieve San Vincenzo di Ramiseto.

Non trascurò neppure altre attività quali il disegno illustrativo e pubblicitario (vero grafico ante litteram), nonché l’architettura e arredamento d’interni.

Disegnò anche copertine di libri e su commissione dell’Istituto di Arti Grafiche di Bergamo eseguì una serie
di quaderni (1938).

Realizzò per aziende locali e internazionali motivi pubblicitari e marchi di fabbrica (Recordati, Oris, Neri di Zurigo).

Fu anche restauratore di edifici pubblici e privati (il teatro comunale B.Asioli, la villa ex Sinigaglia, il Convento di Santa Chiara). Restaurò soffitti e pitture murali del ‘700 e ‘800 in vari Palazzi di Correggio (tra cui Palazzo Guzzoni ora Manzini).

I paesaggi di Franco Zanichelli 

L’ispirazione per i suoi paesaggi Franco Zanichelli la trae principalmente da una raccolta di vedute della città del fotografo Gildaldo Bassi (1852-1932). I suoi acquerelli dai colori tenui e soffusi e la fantasia del pittore intendono raccogliere una documentazione di usi, costumi, persone e monumenti di fine ‘800 di questa piccola capitale feudale, cittadina tranquilla in cui la vita scorre senza sussulti ma certamente più gioiosa di quella attuale. La libera interpretazione di Zanichelli della vita della sua città effettua un recupero visivo di palazzi oggi scomparsi o per sempre modificati.
Nei paesaggi di Zanichelli troviamo la consapevolezza della riproduzione di una realtà oggi profondamente mutata e implicito nel suo tratto pittorico la presa d’atto che la realtà rappresentata è quella di un piccolo “paradiso terrestre” come la definì l’Aretino a cavallo del ‘500.

Il catalogo

Dalla descrizione e dalle note autobiografiche tratte dal catalogo della Mostra ad opera della curatrice dottoressa Manzini emerge quindi un’immagine del Maestro Zanichelli che pone in rilievo come il suo spirito multiforme dovesse essere fatto conoscere ai concittadini e al grande pubblico.

Dalla sua scomparsa avvenuta nel gennaio 1989 il suo ricordo è rimasto confinato tra i suoi allievi, collaboratori e amici. Oggi è riemerso dall’oblio di questi 34 anni e questa mostra rende giustizia ad un Uomo ed un Artista di grande spessore umano e professionale.

 


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