Patrizia Montorsi, madre di Alice Neri, la giovane donna uccisa a Fossa di Concordia il 18 novembre scorso, ha rilasciato una toccante videointervista pubblicata oggi sui canali della nostra testata.
Alice Neri, 32enne residente a Ravarino, in provincia di Modena, era mamma di una bambina di soli 4 anni. Dopo esser stata uccisa il suo corpo venne dato alle fiamme. L’unica persona indagata al momento è il 29enne Mohammed Gaaloul, attualmente recluso presso la Casa circondariale Sant’Anna di Modena con l’accusa di omicidio.
“Non riesco a capire perché tanta cattiveria su mia figlia – commenta Patrizia nel corso dell’intervista – certe volte bisognerebbe fermarsi a riflettere. Si è portati a pensare che certe cose succedano solo agli altri ma nessuno è immune.
Tanti giornalisti mi hanno detto di aver parlato con chi conosceva Alice e nessuno gli ha detto qualcosa di storto su di lei. Alcune persone si sono accanite verso una ragazza normale, con le proprie insicurezze e le proprie passioni.
Mia figlia è ancora su un tavolo di marmo, non ho neppure potuto salutarla. Alice non me la ridarà più nessuno, vorrei soltanto ridarle la sua dignità, quella che per tutta la vita ha tenuto alta!”.
L’intervista a Patrizia Montorsi, mamma di Alice Neri
Femminicidio e vittimizzazione secondaria di Alice Neri
Il caso Alice Neri, oltre ad essere un femminicidio a tutti gli effetti, rappresenta anche un orribile esempio di “vittimizzazione secondaria” in ambito mediatico; è infatti innegabile come, sin dall’inizio di questa drammatica vicenda, si sia messa in moto una forma di colpevolizzazione della vittima la cui vita è stata sottoposta alla lente di ingrandimento di media e dove, commentatori e utenti, in varie occasioni, non hanno lesinato in giudizi moralistici circa presunti comportamenti della vittima che si sono spesso rivelati frutto di disinformazione.
Siamo di fronte ad uno vero e proprio stravolgimento della realtà, stando alle testimonianze di chi ha conosciuto la vittima, infatti, Alice era una donna che, nel corso della propria vita, aveva mostrato senso del dovere e qualità positive in vari ambiti: studentessa di arte capace, lavoratrice apprezzata per le proprie qualità professionali e madre orgogliosissima della bambina avuta assieme al marito, Nicholas Negrini.
Diversi gli aspetti che sconvolgono per quanto riguarda l’immotivato accanimento su Alice Neri. È infatti innegabile come, a fronte di giornalisti e commentatori che hanno trattato con serietà e professionalità la vicenda, siano state veicolate anche molte notizie poi rivelatesi inesatte, se non del tutto prive di fondamento.
Tra le più clamorose ricordiamo la notizia sull’utilizzo di cocaina da parte della vittima, un fatto smentito dalle analisi sui capelli di Alice. Gli accertamenti, infatti, hanno escluso categoricamente l’uso di droghe da parte di Alice ma, nonostante ciò, questa fake news continua a essere oggetto di illazioni sul web. Risultano inoltre assurde le teorie, diffuse in rete, secondo le quali Alice Neri si sarebbe suicidata, circostanza del tutto irrealistica se rapportata alla scena del crimine.
Secondo il report settimanale del Ministero degli Interni, relativo al periodo che va dal 1° gennaio al 16 luglio 2023 ben 62 donne sono state uccise, numeri drammatici che sottolineano la gravità del fenomeno per il quale donne come Alice ancora oggi, troppo spesso, sono vittime.