Femminicidio di Alice Neri, le parole del fratello Matteo: “Giustizia significa evitare che altre donne siano uccise”

Scritto da il 12 Agosto 2023

Matteo Marzoli

 

Sul femminicidio e sulla vittimizzazione secondaria di Alice Neri abbiamo parlato nelle scorse settimane pubblicando un’intervista alla mamma di Alice, Patrizia Montorsi, la cui testimonianza ha permesso al pubblico di conoscere meglio la storia di questa giovane donna strappata violentemente alla vita il 18 novembre scorso nelle campagne di concordia.

Oggi pubblichiamo l’intervista a Matteo Marzoli, il fratello di Alice. La sua testimonianza aiuterà a conoscere meglio la vittima di questo terribile femminicidio; nel corso dell’intervista Matteo ha voluto ribadire che “le parole ‘giustizia per Alice’ non si significano nulla, perché la vera giustizia sarebbe riaverla con noi. Ciò che conta – sottolinea Matteo – è che il colpevole o i colpevoli siano assicurati alla giustizia e restino in carcere in modo che nessun’altra donna possa diventare una vittima“.

 

Matteo Marzoli ricorda sua sorella Alice Neri

Femminicidio e vittimizzazione secondaria di Alice Neri

 

Alice Neri, 32enne residente a Ravarino, in provincia di Modena, era mamma di una bambina di soli 4 anni. Dopo esser stata uccisa il suo corpo venne dato alle fiamme. L’unica persona indagata al momento è il 29enne Mohammed Gaaloul, attualmente recluso presso la Casa circondariale Sant’Anna di Modena con l’accusa di omicidio.

 

Come scritto in precedenza il caso Alice Neri, oltre ad essere un femminicidio a tutti gli effetti, rappresenta anche un orribile esempio di “vittimizzazione secondaria” in ambito mediatico; è infatti innegabile come, sin dall’inizio di questa drammatica vicenda, si sia messa in moto una forma di colpevolizzazione della vittima la cui vita è stata sottoposta alla lente di ingrandimento di media e dove, commentatori e utenti, in varie occasioni, non hanno lesinato in giudizi moralistici circa presunti comportamenti della vittima che si sono spesso rivelati frutto di disinformazione.

 

Siamo di fronte ad uno vero e proprio stravolgimento della realtà, stando alle testimonianze di chi ha conosciuto la vittima, infatti, Alice era una donna che, nel corso della propria vita, aveva mostrato senso  del dovere e qualità positive in vari ambiti: studentessa di arte capace, lavoratrice apprezzata per le proprie qualità professionali e madre orgogliosissima della bambina avuta assieme al marito, Nicholas Negrini.

 

Diversi gli aspetti che sconvolgono per quanto riguarda l’immotivato accanimento su Alice Neri. È infatti innegabile come, a fronte di giornalisti e commentatori che hanno trattato con serietà e professionalità la vicenda, siano state veicolate anche molte notizie poi rivelatesi inesatte, se non del tutto prive di fondamento.

 

Tra le più clamorose ricordiamo la notizia sull’utilizzo di cocaina da parte della vittima, un fatto smentito dalle analisi sui capelli di Alice. Gli accertamenti, infatti, hanno escluso categoricamente l’uso di droghe da parte di Alice ma, nonostante ciò, questa fake news continua a essere oggetto di illazioni sul web. Risultano inoltre assurde le teorie, diffuse in rete, secondo le quali Alice Neri si sarebbe suicidata, circostanza del tutto irrealistica se rapportata alla scena del crimine.

 

Secondo il report settimanale sugli omicidi volontari del Ministero degli Interni, solo dall’inizio dell’anno in corso, ben 72 donne sono state uccise.

 


Opinione dei lettori

Commenta

La tua email non sarà pubblica. I campi richiesti sono contrassegnati con *



Traccia corrente

Titolo

Artista

Background