Emilia-Romagna – Ricostruzione, altri 5 milioni a fondo perduto per i centri storici. Bonaccini: “Fondamentale sostenere chi investe in attività per far rivivere le nostre comunità””

Scritto da il 19 Febbraio 2021

A oggi già finanziati oltre 800 progetti nei comuni terremotati nel 2012. La nuova misura andrà a sostenere iniziative di commercianti, artigiani, botteghe, servizi e professionisti

Bologna, 19 febbraio 2021 – Altri 5 milioni di euro per sostenere la rivitalizzazione e il ripopolamento dei centri storici dei comuni colpiti dal terremoto del 20 e 29 maggio 2012.

Un’iniziativa avviata a febbraio 2019, con una dotazione economica iniziale di 35 milioni di euro, che con una nuova ordinanza vara la quarta finestra del bando, firmata oggi dal presidente della Regione e commissario delegato per la Ricostruzione, Stefano Bonaccini, per arrivare a quasi 57 milioni di euro complessivi di contributi a fondo perduto.

La finestra per presentare i progetti è prevista per il prossimo 4 marzo e andrà a finanziare un altro centinaio di iniziative di professionisti e imprese. Per ‘attenuare’ il click day sarà possibile per gli interessati iniziare a caricare i progetti sulla piattaforma Sfinge già a partire dal 2 marzo e, come nelle altre edizioni, è previsto un contingentamento di risorse per i comuni maggiori di Ferrara, Cento (Fe) e Carpi (Mo).

Il bando riguarda commercianti, artigiani, botteghe, imprese di servizi e professionisti con attività in uno dei 30 comuni appartenenti al cratere del sisma 2012 delle province di Modena, Ferrara, Reggio Emilia e Bologna, che proporranno interventi per la nuova apertura e/o la riqualificazione dell’attività esistente nei centri storici individuati da ciascun comune. Il contributo in regime de minimis andrà dal 50 al 70 per cento della spesa massima, non oltre 150mila euro di contributo. L’importo minimo dei progetti è fissato a 10mila euro.

Queste risorse- commenta il presidente Bonaccini– andranno a completare la rigenerazione del tessuto produttivo e sociale delle comunità colpite dal sisma del 2012. Mai come in questo momento è necessario essere al fianco dei territori e soprattutto di coloro che, con tenacia e coraggio, puntano a investire anche nella pandemia in attività e lavoro nei centri storici, cuore delle nostre comunità. Per questa ragione abbiamo rafforzato una misura che ci permette di dare risposta a tanti, intercettando una volontà di fare che continua a essere la forza di questa terra e dell’Emilia-Romagna e che ci permetterà di rialzarci, insieme, anche dopo la durissima crisi pandemica”.

“Siamo pronti a dare corso all’ulteriore dimezzamento dell’area del cratere, come annunciato pochi mesi fa. Ma prima, come concordato con i sindaci, era nostro impegno completare il pacchetto di misure riservate a tutti i comuni: possibilità di rinegoziare i mutui, ristoro sul gettito Imu per i fabbricati non ancora agibili e, da ultimo, questa nuova misura di sostegno alle attività economiche nei centri storici. Con questo provvedimento onoriamo il patto fatto coi territori nell’autunno scorso“, chiude il presidente della Regione.

L’ordinanza è consultabile sul sito www.regione.emilia-romagna.it/terremoto nella sezione “Atti per la ricostruzione”, e sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-Romagna (Burert).

 I precedenti interventi

Le precedenti ‘finestre’ previste nell’ordinanza del 2019 sono state integrate da altri due stanziamenti straordinari per sostenere chi era presente nelle graduatorie e soddisfare la massiccia richiesta che ha accompagnato il bando fin dall’apertura: parallelamente, sono state incrementate le risorse che sono passate dagli iniziali 35 milioni di euro agli attuali 56,7 milioni. I progetti presentati e valutati fino a oggi sono 1.134, di cui 843 già finanziati per un ammontare di circa 50 milioni di euro (17 milioni già completamente liquidati).


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