L’analisi di una stagione stagione storica per la Virtus, pur con qualche rimpianto
Ekpe Udoh in una delle rare occasioni in cui ha indossato la maglia della Virtus, il grave infortunio e la sua assenza sono stati uno dei più grandi rimpianti della pur felice stagione bianconera (foto Virtus)
nella foto Virtus : Ekpe Udoh in una delle rare occasioni in cui ha indossato la maglia della Virtus, il grave infortunio e la sua assenza sono stati uno dei più grandi rimpianti della pur felice stagione bianconera.
Sia che vinca o perda la Virtus ha il potere di rendere felici milioni di persone, se vince ovviamente il suo popolo e quando perde (poche volte negli ultimi 3 anni) porta la gioia ad altri milioni. Quest’anno era indispensabile che la Virtus lasciasse andare lo scudetto perchè qualcuno trovasse finalmente la pace interiore e il karma si è premurato di fare il suo corso sotto forma di una marea d’infortuni e malattie senza eguali che qualcuno ha già dimenticato. Quattro giocatori in sala operatoria, due che hanno finito la stagione ancora prima d’iniziarla, uno Hervey che dopo l’intervento è scomparso dai radar, l’altro Belinelli, operato di una pulizia al gomito, si è perfortuna ripreso al meglio ma è mancato tra uno stiramento e il gomito per quasi tre mesi.
In uno sport ad altissimo livello gli allenamenti e contro chi ti alleni hanno la stessa valenza dell’impegno agonistico e lo staff Virtussino ha dovuto fare i salti mortali per mantenere la condizione sia dei giocatori che stavano recuperando che dei sani che dovevano mantenerla e migliorarla. Abbiamo sentito dire da un avversario “chi vince festeggia chi perde spiega” ecco le spiegazioni se uno vuole ascoltarle sono queste, ma poi serve l’onestà intellettuale per ricordarle a distanza. Intendiamoci anche gli avversari hanno avuto problemi ma numericamente circa un terzo di quelli Virtussini.
La Virtus aveva scelto un centro di classe limpida e cristallina, con una tecnica in difesa e in attacco tra le migliori in Europa e questo giocatore si è rotto al primo impegno di Supercoppa, dopo una settimana è toccato a un giocatore protagonista delle finali scudetto dell’anno precedente, avrei voluto vedere Milano priva di Hines e Shields per tutta la stagione. Nonostante tutto ciò alla fine di gara 6 gli addetti ai lavori per un anno silenziosi, sono usciti dalle loro tane e prendendo coraggio hanno nuovamente sparato a zero sulla Virtus e il suo management.
In questi otto giorni di decantazione dei veleni e delle polemiche, tutta l’attenzione verte sulle novità di “mercato” parola orribile quando si parla di giocatori e quindi di uomini. La stagione 2021-2022 termina ufficialmente domani, pertanto è già tempo dei buoni propositi per il nuovo anno agonistico. Tanta carne al fuoco che terrà banco nei prossimi giorni e a seguire. La Virtus secondo il suo stile inaugurato con la proprietà Segafredo attende il canonico 30 giugno per fare i propri annunci. Poichè il management Virtussino è al lavoro dal 12 maggio sul nuovo progetto d’Eurolega è immaginabile che i giochi siano ormai fatti.
Unico scoglio per l’arrivo di alcuni big d’Eurolega pare essere quello della licenza annuale relativa alla vittoria dell’Eurocup ma c’è da credere che un roster ambizioso possa convincere anche i più dubbiosi. Il lavoro di Ronci e Scariolo non è certamente dei più semplici, l’anagrafe impietosa di 3 big quali Hackett, Teodosic e Belinelli tutti oltre i 35 dovrà consigliare il management bianconero ad una grande prudenza e a scelte anche dolorose per allestire una squadra in grado di raggiungere almeno l’ottava piazza della classifica europea per proseguire il cammino ma sopratutto per garantirsi anche un altro anno in Eurolega.
In ogni caso penso che il regalo che i Virtussini chiederanno alla nuova stagione sia semplicemente di trovare le famose 4C : cervello, cuore, coraggio ………e anche quello che quest’anno è mancato.
