DOMANI FINALMENTE SI GIOCA GARA 1 PER LO SCUDETTO

Scritto da il 7 Giugno 2022

nella foto Virtus : Sergio Scariolo capo allenatore della Virtus maschile sembra indicare ai suoi la strada per la vittoria.

Da domani sera finalmente si gioca e le parole lasceranno spazio al pallone. La Segafredo Arena non sarà sold out perchè lo snobismo e l’abitudine ai successi di molti tifosi Virtus, nonchè la conccorrenza di ben quattro piattaforme tv (mercoledì 8 giugno Virtus Segafredo Arena ore 21, Rai sport Hd, Eurosport 2, Discovery+, Radio Nettuno Bologna Uno) impediranno il tutto esaurito anche perchè spaccando il capello in due molti considerano gara uno della serie meno importante delle altre. Errore gravissimo questo perchè, anche se non decisiva, gara 1 è, da sempre, fondamentale per il successo finale in quanto chi la vince indirizza a proprio favore l’intera serie.

Le due squadre che lavorano da metà agosto hanno giocato rispettivamente 70 e 90 gare ufficiali, hanno perso lungo il cammino giocatori importanti quali Udoh e Abass da una parte, Moraschini, Mitoglou e Delaney dall’altra. La grande differenza è che la Virtus ha potuto non solo rimpiazzare con Sampson e Cordinier i propri infortunati ma buttandosi con tempestività sul mercato acquisire in modo imprevisto due giocatori d’Eurolega quali Hackett e Shengelia. Milano per motivi di visti e regolamenti non è riuscita ad approffittare dell’opportunità e questo ha fatto pendere il piatto della bilancia, che all’inizio della stagione pendeva verso i bianco rossi, decisamente dalla parte bianco nera.

Le due squadre non si sono mai affrontate al completo con l’assetto attuale, pertanto tutte le ipotesi sono buone per immaginare il risultato finale, il minimo di cui si possa essere sicuri che sarà una guerra combattuta con almeno 4 battaglie in grande equilibrio e la vittoria arriverà per dettagli e particolari, chi li curerà meglio si cucirà lo scudetto sul petto. Sarebbe interessante capire in che modo si sia arrivati in 10 mesi ad un ribaltamento totale delle prospettive tra le due rivali storiche ma ci sarà il tempo per le analisi durante la sosta estiva.

Ora è il tempo dell’attualità e c’è da giocare intanto gara 1 della finale scudetto da entrambe le parti con la ferma intenzione di guadagnarla. Se i pronostici sono impossibili almeno è possibile l’analisi dei due roster. L’Olimpia attuale ha,  nel proprio primo quintetto, la sua forza straordinaria. Rodriguez, Hines, Melli e Datome sono  giocatori formidabili con grandissima esperienza di queste gare, tutti hanno in bacheca titoli sia in Italia che in Europa. Il problema di Milano è il gap che paga in regia e sotto canestro quando i quattro moschettieri sono costretti a rifiatare. Diciamo che il secondo quintetto non è minimamente all’altezza di questi.

La Virtus ha dodici giocatori dodici intercambiabili e come si è già visto in Eurocup, ad ogni appuntamento vittorioso, i protagonisti sono via via mutati. La squadra di Scariolo ha anche dimostrato di poter vincere in tanti modi : difendendo e dando palla sotto, giocando in transizione e ottenendo grandi percentuali dai tanti posssessi. Ha vinto segnando 100 o 90 o anche 70 punti, mettendo gli avversari in condizione di non esprimere il proprio basket.

In gara 1 Milano vincerà se riuscità a non fare correre la Virtus e trovando continuità nel tiro dall’arco, la Virtus vincerà se riuscirà a servire Jaiteh con continuità sotto canestro nonostante le probabili zone adattate che Messina proporrà per limitare la supremazia Bolognese sotto canestro.

In vista di gara 1 Sergio Scariolo coach delle Vnere ha rilasciato le seguenti dichiarazioni :

Mi sembra una finale equilibrata, con due ottime squadre, con punti forti e punti deboli, difficile fare pronostici. La nostra stagione è già buona, sono arrivati già due titoli: quando hai il secondo budget del campionato e arrivi in finale hai fatto il tuo dovere. Poi bisogna vedere come ci arrivi: in ogni serie si riparte da zero e conta solo far bene nella prima partita. La Virtus è una società con tradizione, grandi allenatori e grandi dirigenti: quando vinsi il Mondiale con la Spagna mi dissero che un conto è entrare nell’albo d’oro, un conto è entrare nella leggenda di una squadra, c’è differenza. Vincere tre trofei in stagione vorrebbe dire per i giocatori entrare nella leggenda della società. Però alla fine sono tutte questioni che lasciano il tempo che trovano, davanti c’è l’avversario e provi a batterlo con i mezzi che hai in quel momento. Come sta la squadra? Abbiamo avuto un buon piano di allenamento, si sono allenati tutti bene poi il campo vedremo cosa dirà. Noi abbiamo una identità e dei punti di forza, abbiamo lavorato molto e anche sofferto molto per arrivare ad un numero alto di giocatori che si sentono coinvolti. Non basta metterli in campo, devi sapere come e quando, è un processo. La sensazione è che siano tutti coinvolti e presenti e questo non implica però che debbano essere utilizzati tutti. Ho vissuto serie a 7 partite e ne ho viste di tutti i colori, cercheremo di regolarci in base a quello che ci dice il campo. Milano ha recuperato alcuni giocatori, sono in ottime condizioni e hanno fatto dei grandi playoff. Sia a livello mentale che fisico siamo due squadre che arrivano a questo finale in condizioni simili. Chi sarà decisivo? La cosa divertente della nostra squadra è che nell’arco della stagione tanti giocatori sono stati la chiave. Ovviamente non tutti hanno lo stesso impatto o la stessa esperienza, ma significa che abbiamo creato insieme un clima e un sistema che ci permette di avere vari giocatori decisivi. È una finale, serve carica emotiva e non serve altro a livello psicologico.


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