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Da sabato tutti corrono per il triangolo tricolore del basket
Written by Lucio Bertoncelli on 28 Settembre 2023
nella foto : lo scudetto simbolo della vittoria nei campionati di basket
Ricomincia il campionato di basket
Sabato 30 settembre con Dolomiti energia Trento vs Vanoli Cremona ricomincia il massimo campionato di basket. L’edizione è la n. 102 ma in pratica il vero campionato a girone unico così come lo vediamo ora è all’edizione n. 83. Soltanto l’Olimpia Milano sempre presente con 83 partecipazioni, la Virtus al secondo posto con 81, seguita da Varese, Pesaro, Cantù e Venezia e via via tutte le altre, in tutto sono state ben 103 le società che hanno partecipato almeno una volta. Anche per gli scudetti vinti la classifica nei primi 3 posti è la stessa, dove l’Olimpia precede Bologna e Varese le uniche due a potersi fregiare di una stella il simbolo delle squadre che hanno vinto 10 scudetti. L’Olimpia è arrivata a 3 stelle ma nelle nebbie meneghine oltre ad altre cose ci sono gli scudetti, sei vinti come Assi Milano e uno come Internazionale Milano, tutto da chiarire se fu garantita la continuità fra queste società e l’attuale Olimpia.
Aperta la caccia a Milano ma sarà dura
Ancora una volta l’Olimpia sarà la lepre e squadra da battere, comprensibile visti gli investimenti ancora lievitati che Giorgio Armani elargisce da quasi 20 anni (2004 il primo anno di proprietà). Milano mette in campo uno squadrone come quasi sempre e, teoricamente, nel campionato si dovrebbe giocare per il secondo posto. Tuttavia l’interesse del torneo e le speranze delle altre 15 sono tenute in vita e alimentate sia dalle statistiche che dai regolamenti. In 19 anni targata Armani la società bianco rossa ha conquistato il titolo cinque volte, quindi c’è ampio margine per le contendenti.
Il regolamento del campionato Italiano, com’è noto, non è favorevole alle ex scarpette rosse. L’obbligo dei 6 italiani e 6 stranieri limita abbastanza il roster in mano ad Ettore Messina, come si è potuto vedere anche nell’ultimo week end di Supercoppa in cui Maodo Lo, Flaccadori (ai box per infortunio), Kamagate, Hines, Baron hanno dovuto accomodarsi in tribuna. Resta tuttavia quello dell’Olimpia il roster più attrezzato ma sarà da verificare la situazione a maggio dopo 70 gare ufficiali tra campionato ed eurolega ed eventuali infortuni.
La Virtus guida gli inseguitori
Da 3 anni la Virtus è tornata ad essere la prima alternativa all’Olimpia. Dopo averla impallinata nel 2021 con un sonoro cappotto, la squadra del Presidente Zanetti ha conquistato due finali consecutive perdendole entrambe. Col roster attrezzato per l’Eurolega ma con un pacchetto Italiani di prim’ordine la squadra di Banchi si candida nuovamente ad un posto in finale. A contenderlo dovrebbero essere Tortona, Venezia, Sassari, Brescia e su tutte Trento sulla cui panchina siederà Galbiati e ha costruito un roster molto interessante (con Alviti e Biligha tra gli altri), ma si sa le sorprese, visto il grande equilibrio, sono sempre dietro l’angolo. Di sicuro ci sarà, alla fine, la solita ammucchiata a centro classifica per contendersi le posizioni che danno diritto a disputare i play off. Le due matricole, Cremona e Pistoia, sono realtà consolidate del nostro basket sopratutto la Vanoli che, in un solo anno dopo aver rischiato di sparire, è tornata nella massima serie dimostrando di essere una società solida e seria e certamente dovrebbe disputare un campionato dignitoso.
Novità nella gestione dell’instant replay
Nessuna novità regolamentare, alcuni arbitri giovani che si affacciano alla ribalta, le maggiori novità della nuova stagione riguardano la gestione dell’instant replay. La possibilità per la terna arbitrale per tutti i 40′ se un tiro è arrivato oltre la sirena dei 24″. Inoltre negli ultimi due minuti di gara e nei supplementari potranno gli arbitri verficare la posizione del giocatore nello “smile” sotto canestro ; le chiamate da parte degli allenatori (challenge) passano da una a due per gara ma soltanto se la prima sarà stata vincente. Più spazio quindi al sostegno del lavoro arbitrale anche se tutto ciò comporterà l’allungamento dei tempi morti con rischi per la salute degli atleti e anche per l’interesse dello spettatore, specie televisivo, visto che cambiare canale è più facile che cambiare posto in un palasport.
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