Biblioteca Vez: parte la rassegna “Un’opera al mese”

Scritto da il 29 Ottobre 2022

Portare l’arte nel silenzio attraverso le opere di artisti locali è una volontà di aprire le porte a più discipline

Biblioteca Vez:

Foto sito Comune di Venezia

In Biblioteca Civica Vez si apre la rassegna “Un’opera al mese”. Il primo a portare nelle sale di lettura e studio una sua opera è Marco Iacampo, artista e musicista nato a Mestre 46 anni fa. Da 5 anni è direttore artistico del progetto “Veneto Contemporaneo”, che si occupa della diffusione di una nuova cultura locale tra tradizione, nuovi linguaggi e coscienza globale. Il tutto attraverso l’ideazione e l’organizzazione di spettacoli ed eventi.

Biblioteca Vez – Iacampo

Iacampo a Mestre si riconosce per la sua opera madre, “Faccette”, una forma di espressione nata nel 2008 quando abitava a Milano ed era nel pieno di una sostanziosa produzione grafica e pittorica.Dopo molti fogli e tele disegnati con corpi senza tratti facciali, l’artista si dedicò, quasi per esercizio compensativo, a disegnare volti. Nel 2009 l’artista inventa il brand. Da allora disegna le faccette, tra l’art brut e il design, tra il fumetto e la decorazione.

Le disegna su qualsiasi superficie ( carta, tela, legno, metallo) e con tecniche diverse (matite, pennarelli, chine, colori ad olio, pirografo, timbri, stampa). Sono volti sempre diversi, frutto di una fantasia “emotiva e gestuale” che l’artista improvvisa come fosse un linguaggio musicale. (Marco è anche musicista e cantautore e IACAMPO è il suo progetto musicale).

Biblioteca Vez – Le dichiarazioni del vicesindaco Andrea Tomaello

“La nostra città e il nostro territorio sono fucine di artisti, di persone che creano e che lavorano nell’arte con progetti che rendono unici i nostri luoghi. L’arte contemporanea ne è un esempio e per questa amministrazione è un orgoglio far conoscere nei luoghi adibiti alla cultura del nostro comune persone che tutti i giorni impreziosiscono la nostra storia. Iniziare con Marco Iacampo che ha il suo laboratorio nel centro di Mestre ne è un esempio”.


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