Abusi sessuali, un nuovo caso a Reggio Emilia: coinvolta una 13enne

Scritto da il 2 Febbraio 2022

Immagine generica di repertorio (Foto by Pixabay)

 

In un comunicato l’associazione La Caramella Buona Onlus ha portato alla luce un nuovo caso di abusi a Reggio nell’Emilia:

Nel pieno del clamore della notizia della quindicenne reggiana che sarebbe stata abusata dai un amico coetaneo in occasione di una festa in casa, un altro preoccupante caso si è presentato poco prima di Natale scorso nella nostra città.

A denunciarlo è stata la famiglia di una studentessa reggiana di tredici anni: i genitori hanno colto un malessere nella figlia e prontamente si sono prodigati per valutare attentamente quanto accaduto.

I fatti, riportati nella denuncia querela sporta ai carabinieri, risalgono ai primi di dicembre, quando, in occasione di un pigiama party organizzato da alcune adolescenti, dei ragazzi si sarebbero introdotti nella casa approfittando di amicizie comuni.

 

Il presidente dell’Associazione La Caramella Buona Onlus Roberto Mirabile

 

“La serata si doveva svolgere solo fra ragazzine – dichiara Roberto Mirabile, presidente dell’associazione, associazione che segue il caso – ma tre ragazzi sono entrati nella casa, dove quella sera i genitori avevano lasciato sole le ragazze alcune ore, ed ecco che sarebbe accaduto quanto non doveva accadere.

Un ragazzo ventenne pare abbia introdotto in casa delle bevande alcoliche (e spero non altro) facendo bere la tredicenne preda delle sue attenzioni morbose. Portata la ragazzina in camera, si chiude la porta e accade qualcosa che ha sconvolto l’adolescente. Non sappiamo ancora esattamente quanto sia accaduto nei particolari, la psicologa della Caramella Buona è intervenuta subito trattenendo delle sedute con la vittima, su richiesta specifica dei genitori, comprensibilmente preoccupati”.

Le indagini sono partite spedite e i carabinieri hanno ascoltato i soggetti presenti in casa quella sera, compresi i due amici minorenni di colui che avrebbe abusato della ragazzina.

Pare che proprio questi due adolescenti, accortisi che l’amico ventenne stava compiendo qualcosa di illecito nella camera chiusa, abbiano tentato di dissuaderlo invitandolo a smettere.

“Le indagini faranno luce su questo inquietante episodio – conclude Roberto Mirabile – e la psicologa che abbiamo incaricato è riuscita ad entrare in sintonia con la ragazzina, sia per aiutarla nell’affrontare il trauma subito, sia nel chiarire alcune dinamiche di possibili reati”

Questo episodio si aggiunge purtroppo ad altri che sempre più frequentemente si registrano nelle cronache: abusi sessuali compiuti su ragazzine, utilizzando alcolici se non addirittura droghe, come quella dello stupro.

È importante che le ragazze abbiamo strumenti di autodifesa, che capiscano quando si presenta un pericolo e sappiano prevenirlo, che abbiamo piena consapevolezza della dignità del proprio corpo e della propria condizione di (piccole) donne.

Per quanto riguarda i maschi che si rendono colpevoli di brutalità, credo occorra anche affrontare un serio discorso di rieducazione affettiva oltre che penale.

 


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