Vangelo della domenica, la riflessione del Vescovo Francesco Cavina: “L’uomo e la creazione non sono destinati all’annientamento”

Scritto da il 15 Maggio 2021

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Fototeca Gilardi / AGF. L’ Ascensione: Cristo ascende al cielo circondato dagli angeli, sotto gli occhi della Madonna e degli Apostoli. Stampa facsimile da affresco di Giotto (1265-1337) che decora la Cappella degli Scrovegni a Padova, 1304-1305

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Condividiamo di seguito la riflessione sul Vangelo di domenica 16 maggio 2021 di monsignor Francesco Cavina:

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S.E. Mons. Francesco Cavina, Vescovo Emerito di Carpi

“La Chiesa celebra oggi la solennità dell’Ascensione di Gesù al cielo. L’evangelista san Marco racconta l’evento con queste parole: Il Signore Gesù, dopo avere parlato con loro [gli apostoli], fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.

La resurrezione di Cristo 

L’Ascensione testimonia in maniera definitiva che la resurrezione non rappresenta per Gesù un ritorno alla vita di prima – come avvenne, invece, per Lazzaro dopo che Cristo lo aveva richiamato in vita.

Gesù, con la sua resurrezione-ascensione, è passato dalla condizione che è propria di ogni uomo destinato alla morte a causa del peccato alla condizione di una vita divina ed immortale. Ma questo evento che riguarda Cristo ha risvolti straordinari anche per noi. Grazie a Lui vero uomo, la nostra natura umana è portata dentro una vita nuova. Per questo la Chiesa, all’inizio della santa Messa, ci fa pregare con queste parole: nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te .

Sant’Agostino scrive che l’Ascensione del Signore è la nostra glorificazione. Diventa allora evidente che il mistero che oggi celebriamo ci illumina sul destino finale della nostra vita. L’uomo e la creazione non sono destinati all’annientamento, ma alla vita eterna. Ci troviamo di fronte ad una rivelazione così straordinaria che non deve stupirci se facciamo fatica a crederci.

Certo, la nostra glorificazione non è ancora realizzata, ma esiste già in virtù del sacramento del Battesimo, che ci ha resi figli di Dio, e dell’Eucarestia nella quale diventiamo partecipi della vita immortale di Cristo.

Siamo fatti per il cielo

Cristo è tornato al Padre anche per preparaci un posto nel suo Regno.  Siamo così liberati dalla peggiore malattia che possa colpire l’uomo cioè la mancanza di speranza. La celebrazione dell’Ascensione, infatti, ci svela che noi siamo fatti per il cielo, dove si trova Cristo nostro Capo.”

 

 

 


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