Roma: droga e schede sim nel carcere di Rebibbia

Scritto da il 2 Novembre 2021

Immagine repertorio © Maria Laura Antonelli / AGF

A conclusione di una complessa attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri della Compagnia Roma E.U.R ed il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare presso il Tribunale di Roma.

Open Prisons

Sette le persone (5 in carcere e 2 ai domiciliari) gravemente indiziate a vario titolo dei delitti di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, introduzione di dispositivi idonei alla comunicazione  e di corruzione per atti contrari ai propri doveri, condotte poste in essere anche fino all’anno in corso.

L’attività investigativa – denominata Open Prisons – ha consentito di accertare l’esistenza di un traffico di sostanze stupefacenti, di cellulari e schede sim introdotte abusivamente e reiteratamente all’interno dell’istituto penitenziario di Roma Rebibbia.

 

Le indagini

La richiesta di droga e di schede telefoniche perveniva da alcuni detenuti i quali si occupavano della successiva rivendita nell’ambito del reparto G8 del carcere romano.

Nel ricostruire la filiera dello spaccio e dell’acquisizione dello stupefacente dall’esterno è emerso, tra l’altro, il coinvolgimento dei familiari di alcuni ristretti i quali si servivano dei “pacchi colloquio”.

Le investigazioni hanno permesso di appurare il coinvolgimento di un Agente Penitenziario con il ruolo di tramite tra i detenuti e l’esterno, ora sottoposto agli arresti domiciliari.

 

 

 


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