Mantova, il Rinascimento Culturale delle Pescherie di Giulio Romano promosso da un gruppo di imprenditori del territorio

Scritto da il 22 Marzo 2021

Sulla ricostruzione del monumento cinquecentesco sta investendo un gruppo di imprenditori del territorio, uniti da una visione comune:  la volontà di rimettere la cultura al centro del sistema produttivo della Città. Finanziamenti per 250.000 euro e un modello virtuoso di recupero del patrimonio artistico italiano.

Redazione Mantova, 22 marzo 2021 – Dal 2016 la Fondazione delle Pescherie di Giulio Romano è impegnata nella realizzazione del restauro delle Pescherie di Levante di Giulio Romano, l’unico edificio italiano a conservare ancora nella facciata le tecniche originali del grande architetto rinascimentale. Il monumento, oltre che un bene culturale di grandissimo valore, è anche un punto strategico del centro storico e uno snodo cruciale dei percorsi turistici cittadini: per lungo tempo i visitatori non hanno potuto accedere al Rio, ma grazie ai primi interventi, mirati a rendere le Pescherie un luogo accessibile e inclusivo, ora l’accesso alla Riva è stato recuperato. La seconda fase del restauro riguarderà l’edificio che comprende la Loggia e la sala soprastante, con l’obiettivo di renderlo un punto di incontro tra i cittadini e il territorio.

Rinascimento Culturale

Alla ricostruzione delle Pescherie di Levante sta contribuendo, in maniera fondamentale, un gruppo di imprenditori visionari del mantovano, convinti che la cultura possa essere produttiva e che fare sistema tra le piccole e medie imprese possa rendere il patrimonio culturale e monumentale diffuso in tutta Italia una rete di luoghi che creano valore e lavoro. Nonostante il periodo storico complesso come quello che stiamo vivendo, questo gruppo di uomini e donne ha deciso di investire – complessivamente – 250.000 euro nella cultura, di considerarla bene essenziale e motore di sviluppo, di credere in un Rinascimento che passa attraverso il recupero e la valorizzazione dell’arte, della bellezza del territorio, come arricchimento della collettività: una economia della cultura che genera circoli virtuosi destinati a crescere.

Tra loro: Guido Rovesta, Amministratore Delegato di Finservice S.p.a., società di consulenza indipendente specializzata in finanza agevolata e ottenimento di contributi a fondo perduto; i fratelli Roberto e Katja Acquaroli di Sapiens S.p.a., agenzia per il lavoro autorizzata dal Ministero del Lavoro a svolgere attività di intermediazione tra domanda e offerta, ma attenta anche ad offrire formazione e a valorizzare i profili dei lavoratori; Angela Picozzi di Castor, azienda leader nel settore della prototipia (trasformazione dei capi di tutti i grandi stilisti da schizzo ad abito compiuto), che dal 2008 promuove la linea Mantù, 100% mantovana. Tra i sostenitori anche Abaco S.p.a., società specializzata in soluzioni software per la gestione e il controllo delle risorse territoriali.

Modello virtuoso

Questo progetto di recupero a tutto tondo – non solo del monumento nel suo valore artistico, ma anche nel suo ruolo sociale di incontro e di contatto – è guidato da valori precisi: collaborazione tra privato e pubblico, rispetto del patrimonio artistico, volontà di investire nella cultura come canale di sviluppo e di arricchimento collettivo. Valori che potranno rendere quello delle Pescherie un modello replicabile di sinergia virtuosa, sulla scia di quanto già realizzato col restauro della Chiesa di Santa Maria della Vittoria.

Il racconto moderno di una storia antica

Grazie al restauro che le sta riguardando, le Pescherie di Giulio Romano torneranno a essere un luogo vivo e vissuto, sia dai mantovani che dai visitatori della città. Sebbene i lavori non siano ancora terminati, le Pescherie hanno già intrapreso una rinascita digitale grazie alla collaborazione con Holden Studios, della Scuola Holden.


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